Brasile: verso l’obbligo vaccinale per i poveri

Brasile, vaccinazione anticovid obbligatoria per i poveri (inclusi i bambini). Lo prevede il governo Lula in un riordino della Bolsa Família (un programma di welfare che fornisce aiuti finanziari alle famiglie brasiliane in stato di povertà) per fronteggiare abusi che coinvolgerebbero 10 milioni di persone. In realtà, la Bolsa Família prevedeva già l’obbligo per i beneficiari capifamiglia di sottoporre a vaccinazione (inclusa l’anti-covid) l’intero gruppo familiare, ma la decisione del marzo 2022 di cinque autorità sanitarie locali (San Paolo, Espirito Santo, Mato Grosso do Sul, Amazonas e Parà) di riservare la quarta dose alle sole categorie a rischio (immunodepressi dai 18 anni in su) e una generale indeterminazione avevano, di fatto, escluso l’obbligo di questa vaccinazione per l’ottenimento della Bolsa Família. Obbligo che ora diventa tassativo.

Molto probabilmente questa decisione del governo Lula infiammerà gli animi in Brasile anche alla luce di quanto aveva fatto e detto Bolsonaro che, nonostante i dati ufficiali attribuiscano alla sua presidenza una copertura vaccinale completa nell’82% della popolazione, si era sempre scagliato contro le “vacciniste” autorità sanitarie brasiliane, nominate dal precedente governo Lula, a suo dire inamovibili. Questo gli aveva garantito un sostegno popolare (e anche una generale simpatia da parte dei “no green pass”) anche alla luce delle bufale diffuse da ONG secondo le quali in Brasile la supposta inadempienza del governo Bolsonaro aveva determinato una evitabile strage. In realtà oggi in Brasile (214 milioni di abitanti), nonostante sacche di popolazione che vivono in terribili condizioni igieniche e di affollamento, il numero in percentuale dei “morti per Covid” (600.000) è più basso di quello che si registra in Italia (59 milioni di abitanti 188.000 “morti per Covid”) e in molti altri paesi.

FS