Mercoledì scorso l’applicazione di messaggistica Telegram ha acconsentito a una sentenza della Corte Federale Suprema (STF) e ha rimosso i messaggi diffusi contro un disegno di legge sulle fake news in fase di discussione discussione al Congresso Nazionale. Il testo del messaggio incriminato inviato agli utenti del Paese, cancellato successivamente da Telegram Brazil, esprimeva contrarietà circa l’approvazione del PL 2630/2020, noto come “Fake News Bill”, pensato per contrastare la diffusione di contenuti falsi e la violenza digitale e recentemente modificato per includere più di 20 nuovi articoli mai dibattuti fino a questo momento.
Telegram Brazil parla di attacco alla democrazia e sostiene che il disegno di legge, così formulato, concede pieni poteri di censura al governo brasiliano e può rappresentare la morte dell’Internet moderno. Oltre alla cancellazione del testo diffuso martedì, Alexandre de Moraes (Ministro del Tribunale supremo federale) ha anche obbligato a Telegram Brazil di inviare un altro messaggio con il seguente testo: “Abbiamo ricevuto un’ordinanza dalla Corte Federale Suprema (STF) del Brasile che obbliga Telegram a rimuovere il nostro precedente messaggio sulla legge 2630/2020 e a inviare un nuovo messaggio agli utenti, in cui si comunica che il precedente messaggio è stato rimosso perché “offensivo nei confronti del Congresso Nazionale, della Magistratura, dello Stato di diritto e della Democrazia brasiliana”, poiché avrebbe “fraudolentemente distorto la discussione e i dibattiti sul regolamentazione dei fornitori di social network e dei servizi di messaggistica privata (Bill 2630), nel tentativo di indurre e istigare gli utenti a costringere i parlamentari”.
La vicenda segue una controversia di fine aprile relativa alla mancata consegna alle autorità brasiliane da parte di Telegram di alcuni dati sensibili su degli utenti appartenenti a gruppi di matrice neonazista e antisemita che utilizzano la piattaforma col fine di progettare azioni eversive. Per questo fatto, Telegram aveva già ottenuto una sospensione in Brasile dal 27 al 30 aprile con l’aggiunta di una multa salata da pagare al governo brasiliano. I rappresentanti di Telegram in Brasile devono ora essere ascoltati dalla Polizia Federale, perché secondo de Moraes la diffusione di massa del messaggio può essere intesa come abuso di potere economico e pratica della disinformazione da parte delle milizie digitali sui social network. Conviene con de Moraes il ministro della Giustizia Flavio Dino, che insiste sulla necessità di una regolamentazione giuridica per le aziende digitali. L’obiettivo nascosto del governo brasiliano è quello di controllare, censurare e reprimere i gruppi che hanno guidato le proteste del gennaio scorso, altro che fake news!
La nuova legge, dunque, non rappresenta soltanto una regolamentazione del potere dei social – elemento che potrebbe far propendere molti ad essere favorevoli a questo disegno di legge – ma si pone come vero e proprio bavaglio contro la libertà di espressione degli utenti brasiliani col pretesto, ovviamente, di reprimere gruppetti neonazisti o “pericolosi per la democrazia”. È il solito copione: creato il bisogno di sicurezza, i governi trovano consenso nel limitare la libertà dei governati, in pieno stile Zelensky
Lascia un commento