Secondo Newsweek, si tratta del riassetto finanziario più lucroso della storia americana, in quanto per la prima volta nella storia del paese un imponentissimo flusso di denaro viene dirottato dal mercato finanziario verso una rete di associazioni politiche in poco più di due anni: si tratta dei finanziamenti a Black Lives Matter, il movimento nato nel 2014 per arginare il contesto di ordinarie violenze subite dagli afroamericani da parte delle forze dell’ordine, e che ha assunto un ruolo di primo piano nella vita politica degli States dopo la controversa vicenda dell’assassinio di George Floyd. Un vero e proprio fiume di dollari che ha riempito a dismisura, dal maggio 2020 a oggi, le casse di BLM e delle altre sue associazioni satelliti, stando ai dati forniti dal Claremont Institute’s Center for the American Way of Life, che nota: “Come punto di riferimento, 82,9 miliardi di dollari sono più del PIL di 46 Paesi africani. Nel 2022, i profitti della Ford Motor Company sono stati di 23 miliardi di dollari” e rivela anche i donatori, di cui i principali sono Walmart che ha donato 100 milioni, stessa cifra Apple, Amazon 169,5 milioni, US Bank 160, Morgan Stanley 30, Goldman Sachs 10,1; ci sono tutti, persino la Silicon Valley Bank, oggi alla ribalta delle cronache perché il suo fallimento potrebbe causare un crac finanziario epocale, con una donazione di 73,45 milioni, Nike 90, Deloitte 85. Ma le cifre davvero astronomiche sono quelle donate da Wells Fargo, con 210 milioni, Microsoft con 244 milioni, comunque la metà dei 450 milioni donati da Prudential Financial, superata dai 500 milioni di Mastercard; su tutti troneggiano BlackRock, con una fantasmagorica donazione di 810 milioni di dollari, e la banca PNC Financial Services Group, che ha donato più di un miliardo di dollari “per aiutare a porre fine al razzismo sistemico“.
E quella elencata è solo una piccola parte delle multinazionali globaliste che hanno finanziato la galassia BLM, non manca davvero nessuno, da Disney a Boeing a Raytheon e compagnia cantando, per cui viene da chiedersi come sia possibile che nonostante una tale overdose di miliardi la violenza poliziesca contro i neri e tutte le altre etnie sia aumentata, il disagio sociale delle classi povere afroamericane (e tutte le altre etnie) sia alle stelle, la violenza sempre più diffusa. Ma se non vanno a finanziare la causa dell’emancipazione degli afroamericani, questi soldi per cosa sono spesi? Una primaria voce di spesa è l’acquisto di immobili di lusso, tutti intestati ai dirigenti dell’associazione; non sono da meno i casi di malversazione e nepotismo, in cui i soliti dirigenti (su tutti la cofondatrice Patrice Cullors) hanno versato stipendi faraonici ai propri parenti con giustificazioni che dire pretestuose è un eufemismo. Ma questo è il lato meno pericoloso della faccenda: le organizzazioni affiliate con BLM si sono moltiplicate a dismisura in tutto il paese spendendo milioni di dollari nell’obiettivo di smantellare i dipartimenti di polizia, ottenendo l’unico risultato di radicalizzare la violenza degli agenti e abbassare drasticamente il livello di sicurezza soprattutto nelle grandi città; moltissimi soldi vanno anche nel programma BLM at School, che ha lo scopo di eradicare il “patriarcato capitalista imperialista suprematista bianco”. (non manca più nessuno, tranne i leoncorni) e sta indottrinando i bambini di tutto il paese sulla “teoria della razza critica” – una sorta di delirio revisionista che ha l’obiettivo di far apparire i bianchi come intrinsecamente razzisti e dispotici – e soprattutto sulla “teoria queer”, mediante la quale si vuole fare il lavaggio del cervello e influenzare lo sviluppo sessuale dei bambini verso comportamenti anti-riproduttivi; poi c’è il BLM PAC (acronimo che sta per “Comitato d’Azione Politica”) che punta a far eleggere candidati “progressisti”, una vera e propria dépendance del Partito Democratico che punta a radicarsi sui territori; un’altra fondamentale voce di spesa è la creazione di fondi di cauzione, come il Minnesota Freedom Fund, che hanno lo scopo di finanziare le cauzioni dei rivoltosi che nella primavera calda del 2020 hanno ucciso circa 30 persone e causato 2 miliardi di danni in più di 200 città americane, facendoli uscire di galera.
Insomma, a suon di miliardi gli squali globalisti hanno infiltrato in tutti gli States una fitta rete di ong che, col pretesto di combattere un presunto “razzismo sistemico”, stanno attuando un cambiamento sociale su larga scala, facendo in modo da creare una classe di privilegiati che vivono di assistenza e ottengono privilegi per il colore della loro pelle o per il proprio orientamento sessuale, e creando quella che Newsweek definisce a ragione una “shadow governance” che non ha alcun criterio se non quello del nepotismo o l’incondizionata adesione alla nuova cultura queer e anti-bianca. E i loro agenti territoriali di Black Lives Matter vogliono “distruggere il capitalismo”, ma coi soldi dei capitalisti, infatti è il piccolo capitalismo che loro attaccano senza quartiere, seminando odio sociale, aumentando violenza e insicurezza, cancellando dall’individuo ogni traccia di natura e cultura e consegnandolo come una tabula rasa nelle mani del grande capitale.
MDM
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