Angelo Serafini
Avanti.it
Il multimiliardario Bill Gates sta puntando sull’approvvigionamento alimentare mondiale, sia nel campo agricolo che negli allevamenti di animali. Per quanto concerne gli animali di allevamento pare che Gates abbia donato decine di milioni dollari all’organizzazione UKAid, fondo progettato per sostenere l’impegno del Regno Unito nella riduzione della povertà e nel controllo delle fonti alimentari per i più poveri del mondo, con lo scopo di investire sulla modifica genetica degli animali da allevamento.
Nel gennaio 2018, egli ha visitato la Langhill Farm dell’Università di Edimburgo per inaugurare l’Accademia globale per l’agricoltura e la sicurezza alimentare. “Non si tratta solo di agricoltura e sistemi di approvvigionamento alimentare, ma anche di politica, governance, conflitti, cambiamenti ambientali e tanti aspetti diversi” ha dichiarato Geoff Simm, professore dell’università.
Inoltre, secondo Reuters, Gates sta investendo 40 milioni di dollari per sviluppare vaccini per il bestiame e renderli accessibili ai piccoli agricoltori più poveri in Africa e in Asia meridionale attraverso la GALVmed, partnership pubblico-privata con sede a Edimburgo. Nel gennaio 2020, la Fondazione Gates ha annunciato la creazione di un’entità no-profit chiamata Gates Ag One, che mira a fornire ai piccoli agricoltori dei paesi in via di sviluppo gli strumenti e le innovazioni necessarie per una produzione sostenibile e per adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Per di più il miliardario vorrebbe fondere il DNA dei bovini britannici con quelli delle razze africane per creare una mucca che possa prosperare ovunque.
Ora il miliardario è anche il più grande proprietario privato di terreni agricoli in America, dove ha acquistato 110mila ettari (un’area più vasta dell’intera città di New York), e ora punta anche sull’agricoltura nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale. Va ricordato tra l’altro che Gates sta allo stesso tempo investendo anche nel nuovo mercato della carne sintetica.
Ancora una volta vengono a galla le contraddizioni dei politici e degli pseudo-filantropi che dichiarano di battersi per fermare il riscaldamento globale e per tutelare l’ambiente offrendo come soluzione, in questo caso, l’ingegneria genetica e i vaccini, che manipolerebbero ancora di più la natura mettendo a rischio la biodiversità. I reali motivi dietro tali scelte non sono proprio chiari, ma potrebbero essere diversi, ad esempio introducendo nuove specie animali OGM le multinazionali potrebbero detenerne il brevetto e dunque andare a costruire un monopolio. Infatti, sappiamo bene che Gates con i brevetti, per esempio della Microsoft, ha guadagnato miliardi di dollari.
Viene da chiedersi dunque, è questo il modo in cui i governi globali e i filantropi si stanno impegnando a raggiungere i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU?
Tra tali obiettivi troviamo la sconfitta della povertà e della fame nel mondo, tuttavia pare che il vero impegno che l’élite si appresti a conseguire sia l’accentramento del controllo sulle fonti e sulle catene di approvvigionamento alimentare nelle mani di pochi monopolisti.
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