Bill Gates avvisa l’Australia di prepararsi alla prossima pandemia, che potrebbe essere di origine artificiale e molto peggiore dell’ultima.
Lunedì ha dichiarato al Lowy Institute, un think tank di Sydney, che i leader politici dovrebbero mettere da parte le loro differenze e lavorare insieme per prepararsi al prossimo virus, auspicando anche una maggiore cooperazione globale che impari dagli errori della pandemia di Covid-19 per migliorare i piani pandemici nazionali.
Gates ha elogiato le politiche australiane: “In Australia, oltre che in altri sette paesi, sono state effettuate diagnosi di massa e introdotte rapidamente politiche di quarantena, ciò ha permesso di mantenere basso il livello di infezioni durante il primo anno in cui non erano disponibili i vaccini”.
Il miliardario sostiene che sia necessario un ordine internazionale stabile basato sulla volontà reciproca per affrontare le future pandemie. “L’unico dubbio è se riusciremo o meno ad avere una capacità globale, nazionale e regionale in grado di agire repentinamente quando si presenti una minaccia sanitaria, in modo tale che non diventi globale. Sarà necessario effettuare una esercitazione completa nazionale e regionale ogni cinque anni, per prepararsi alla prossima pandemia e c’è bisogno di una organizzazione mondiale che supervisioni tutte le nazioni”.
Ha poi criticato la leadership di Donald Trump che aveva minacciato di ritirarsi dall’Organizzazione mondiale della sanità sospendendo i finanziamenti, mentre lui auspica un incremento delle risorse destinate all’agenzia.
Infine ha dichiarato che la politica degli Stati Uniti e dei paesi occidentali dovrebbe essere più collaborativa con la Cina per affrontare problemi globali come il cambiamento climatico.
“Vedo l’ascesa della Cina come una vittoria enorme per il mondo”, ha detto Gates.
Infine, ha incontrato il primo ministro australiano Anthony Albanese per discutere di cambiamenti climatici, salute ed energia e ha promesso di donare metà del suo patrimonio per promuovere l’uguaglianza nelle industrie relative a questi tre ambiti.
Così, con l’aiuto della propaganda mainstream, egli può far credere di essere un filantropo che dona miliardi di dollari in progetti etici per il mondo e per promuovere la benefica Agenda 21 ONU per lo sviluppo sostenibile, cioè una cooperazione globale negli ambiti della salute, dei cambiamenti climatici e altri temi, ma in realtà sta solo promuovendo i piani industriali dell’élite che vogliono imporre il transumanesimo, il controllo della popolazione globale e la centralizzazione del potere.
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