Il ballerino Roberto Bolle s’è fatto avatar per danzare nel Metaverso: è successo nel corso della trasmissione Danza con me, durante la quale (“per la prima volta in televisione…”) è stato il suo doppio digitale ad esibirsi davanti alle telecamere. Il “miracolo” si è reso possibile grazie alla Igoodi di Billy Berlusconi (è Suo nipote…figlio del fratello Paolo), che passa per essere la prima “fabbrica” italiana di avatar. “The real avatar is you” è l’eloquente slogan con il quale questo Berlusconi minore ha lanciato la sua iniziativa. Per “avatarizzarsi”, Bolle è entrato in una bolla ipermegatecnologica (chiamata “The Gate”), nella quale è stato scansionato da 180 telecamere che ne hanno carpito ogni segreto muscolare. L’alter ego che ne è uscito fuori è persino migliore dell’originale: il ballerino ha confessato che al suo doppio riescono passi che il suo sé reale non si azzarda neppure ad immaginare. Questa degli avatar è una delle tante “industrie del futuro”: secondo Billy Berlusconi la vita “online” (quando non la vita tout court) si sposterà sempre più nei metaversi, ed ognuno avrà bisogno di un doppione per il quale dovrà pagare un obolo a qualche geniaccio come lui. Un avatar, inoltre, non è per sempre: è opportuno ripetere la scansione più volte nel corso dell’anno per replicare i cambiamenti del corpo, nel caso magari si stesse seguendo una dieta sotto la guida dell’avatar stesso, che a detta di questo berlusconino potrebbe diventare il “personal trainer” perfetto; nello stesso ambito, praterie di mercato si aprono per la replica di bambini e ragazzi. Questo avatar, chiaramente, sarebbe sì la copia esatta di noi stessi, ma “maggiorata” con tutti i nostri dati, e fra le più sinistre prospettive c’è quella dell’utilizzo di questa tecnologia in ambito sanitario. Alla fine, è solo questione di tempo: l’a-commerce, ovvero lo shopping virtuale tramite avatar, è già una realtà consolidata, e fra qualche anno (qualche mese?) chi non avrà il suo doppione sarà uno sfigatone emarginato da tutti i metaversi. Il genio che ha portato il futuro in Italia non è solo un imprenditore, ma anche un filosofo, profeta di quell’ “umanesimo digitale” in base al quale “la tecnologia diventa strumento per migliorare la vita dell’uomo”.
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