Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, disegno di legge che istituisce una nuova forma di autonomia per le regioni. La norma appena varata lascia però molte questioni in sospeso: i capitoli di spesa, i diritti sociali e civili sull’intero territorio, la sicurezza nazionale, potrebbero diventare competenze regionali. Qui si annida il pericolo di aggravare le disuguaglianze nel paese, per esempio tra i salari dei dipendenti pubblici tra Nord e Sud che potrebbero essere differenziati.
Diviso in dieci articoli, il ddl prevede che l’attribuzione delle funzioni alle regioni che ne fanno richiesta avvenga solo dopo la determinazione delle risorse finanziarie e dei Livelli essenziali delle prestazioni, LEP, definiti con DPCM, entro un anno come previsto dall’ultima legge di bilancio. L’iter per l’intesa fra Regione (anche a statuto speciale) e Stato durerà almeno 5 mesi, inclusi i 60 giorni per l’esame delle camere.
“Con il disegno di legge quadro sull’autonomia puntiamo a costruire un’Italia più unita, più forte e più coesa” dichiara la premier Giorgia Meloni.
Non mancano le polemiche, specialmente da parte delle opposizioni e di diversi presidenti di regione. Si aggrava infatti il rischio che in alcune regioni i servizi possano essere migliori rispetto ad altre.
“Efficienza, merito, innovazione, lavoro, più diritti per tutti i cittadini in Italia, meno scuse per i politici ladri o incapaci, autonomia approvata in Consiglio di Ministri, altra promessa mantenuta” ha dichiarato Matteo Salvini. Nel centrodestra è infatti soprattutto la Lega che si prepara a festeggiare l’approvazione del testo, venti giorni prima delle regionali in Lazio e in Lombardia, una delle tre regioni che hanno già avviato il percorso per ottenere funzioni finora svolte dallo stato.
La fretta con cui è stata approvata la norma, che presenta ancora numerose lacune, appare dunque essere più che altro funzionale alla campagna elettorale di Salvini con lo scopo di cementare i consensi alla Lega in vista delle vicine elezioni regionali. Il tutto ai danni del sud.
AS
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