Il 21 gennaio il tribunale di Genova ha stabilito che Asl 2 Liguria debba risarcire gli infermieri sospesi per aver rifiutato il vaccino contro il Covid. La decisione fa seguito al ricorso presentato da una decina di lavoratori del personale sanitario, tra cui diversi infermieri, dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, di Savona, che erano stati sospesi dal lavoro per sei mesi in quanto non avevano ottemperato all’obbligo previsto. Il decreto legge Draghi del 31 marzo 2021 prevedeva infatti l’obbligo di sottoporsi al vaccino anticovid per il personale sanitario con sole eccezioni previste per particolari condizioni cliniche documentate e attestate dal proprio medico.
L’avvocato Roberto Penello, legale dei ricorrenti, ha spiegato le motivazioni della sentenza: “Prima di procedere alla sospensione dell’attività lavorativa l’Azienda sanitaria avrebbe dovuto verificare la possibilità di inserimento di queste persone in altre mansioni, anche inferiori, che non comportassero un contatto con il pubblico. Ma in questi casi non è stato fatto, almeno l’Asl2 non ce lo ha dimostrato. Dunque, la sentenza ci ha dato ragione, condannando l’Asl2 a erogare tutti gli stipendi arretrati”.
La sentenza si va ad aggiungere alle altre già innumerevoli dei tribunali italiani che mettono a nudo i numerosi abusi e irregolarità avvenuti in tutta Italia negli ultimi anni contro coloro che non accettavano le imposizioni e i ricatti sanitari. Vessazioni e abusi fomentati e legittimati dai governi Conte e Draghi, dai media e persino dalla Corte costituzionale, che dovrebbe tutelare lo stato di diritto, contro le persone su cui non ha avuto effetto la propaganda terroristica finanziata dall’industria farmaceutica. I giudici locali, quindi non i vertici corrotti, stanno dimostrando che quanto avvenuto non era conforme allo stato di diritto e che i vertici del potere giudiziario nazionale, insieme ai politici e ai media, sono totalmente asserviti agli interessi dell’industria farmaceutica, interessi posti al di sopra della democrazia, degli interessi nazionali e dei diritti dei cittadini.
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