Condannato a tre mesi di carcere, poi convertiti in sanzione penale di 3375 euro, l’artista Alessandro Giannetti per aver scritto “demilitarizzare il mondo” su una parete in una mostra.
La vicenda è avvenuta a La Spezia e risale all’estate 2022, in occasione della mostra “Liberare Arte da artisti”, dedicata allo sperimentatore Giacomo Verde e tenutasi al Centro di Arte Moderna e Contemporanea (CAMeC).
<<Ieri pomeriggio mi è stato notificato un decreto penale di condanna, a firma del Giudice Fabrizio Garofalo del tribunale di La Spezia, in merito alla mia performance “Ogiugno Oluglio” avvenuta al CAMeC>> spiega Giannetti <<il reato contestato riguarda l’aver scritto col mio sangue “Demilitarizzare il mondo” su un muro che era stato concesso per tutta la durata della mostra>>.
La performance nasce in risposta alla richiesta di rimozione da parte del museo di una precedente opera realizzata nella giornata d’inaugurazione dagli “amici dadaisti di Verde”, che consisteva nella scritta <<Demilitarizzare La Spezia>> sulla parete con vernice rossa.
Secondo l’autore si tratterebbe di un episodio di censura da parte dell’amministrazione comunale e del museo stesso, che durante l’inaugurazione del 25 giugno non avevano evidentemente gradito la scritta.
<<Ci tengo a precisare che questa arroganza non mi sconvolge per niente, da anni insieme a numerose collettività mi spendo per la libertà di espressione e per portare nell’arte le tematiche che il dominio culturale del ceto politico guerrafondaio e delle istituzioni colluse cancellano, oscurano e censurano fino a reprimere qualsiasi spiraglio di pensiero critico. Non sono io ad essere attaccato, ma la libertà di espressione e di dissenso! Per coscienza ed onestà intellettuale non posso e non voglio chinare la testa a questo sopruso. A tal proposito ho già inviato la documentazione ai miei legali Francesca Trasatti e Filippo Antonini che produrranno lunedì stesso l’opposizione al decreto di condanna. Credo fortemente che nessuno dovrebbe mai abituarsi alla limitazione della libera espressione, né ad un mondo in cui non si possa dire “Demilitarizzare La Spezia, Demilitarizzare il mondo!” né qualunque altro contenuto difforme dalle volontà di chi ci sfrutta.>> ha dichiarato l’artista.
Nel contesto attuale in cui l’occidente guerrafondaio vuole a tutti i costi la guerra con la Russia e gli altri paesi non allineati per espandere il proprio dominio, mentre gli stati aumentano le loro spese militari in una vera e propria corsa agli armamenti, anche un’opera artistica di dissenso, che dunque si oppone alla propaganda bellicista, viene sottoposta alla censura da parte delle istituzioni.
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