Sempre più tasselli dell’egemonia Usa nel sud America vengono meno. Travolto da una forte svalutazione e da una grave crisi di liquidità, il governo argentino ha comunicato che dal mese di maggio sarà attivato l’accordo economico che le consentirà il pagamento in yuan di importazioni per un equivalente di oltre 1,7 miliardi di dollari nel mese di maggio.
Tale comunicazione avviene in continuità con l’accordo stretto a inizio 2023 tra i due paesi che ha permesso al governo di Buenos Aires di aumentare le sue riserve di valuta estera ormai aveva esaurito. La Cina è il secondo partner commerciale dell’Argentina (il primo è il Brasile) e la seconda destinazione più importante per le esportazioni argentine.
L’affare argentino si colloca, quindi, nel processo di dedollarizzazione ormai in corso in molti paesi, tra cui i casi recenti di Brasile e Russia. Obiettivo dei cinesi è quello di aumentare la quota della propria valuta nel mercato internazionale e ridurre in modo sostanziale la propria dipendenza dal dollaro. È per questo, quindi, che la Cina sta quindi intensificando il braccio di ferro con gli USA per il controllo del sud America.
La Cina ha stabilito rapporti di collaborazione con tutti i principali paesi dell’America latina e investito decine di miliardi nello sviluppo di infrastrutture in un tutto il continente. Parliamo di gasdotti, porti, autostrade e ricerca di materie prime. Ciò sicuramente spaventa e mette sul piede di guerra gli Stati Uniti che via via vedono indebolirsi la propria egemonia nel continente sudamericano, una volta ritenuto il proprio giardino di casa.
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