Nei giorni scorsi il Primo Ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato che per le settimane seguenti avrebbe dispiegato navi della Royal Canadian Navy col fine di sorvegliare e pattugliare la costa di Haiti, segnata dall’escalation di violenza tra gang e la recente ricomparsa del colera, in risposta alla richiesta di assistenza nel contenere i problemi di sicurezza che attanagliano la regione.
Sia Trudeau che il Segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno inoltre annunciato sanzioni contro alcuni individui haitiani legati ai settori criminali del Paese.
Già in ottobre le Nazioni Unite avevano suggerito il dispiegamento di forze di pronto intervento in sostegno alla polizia nazionale per fronteggiare la crisi di sicurezza che incombe su Haiti, in particolare a seguito dell’assassinio dell’ex presidente Jovenel Moïse avvenuto il 7 luglio del 2021.
Stando a un recente sondaggio, sette haitiani su dieci appoggerebbero questo disegno, pur rimanendo scettici di fronte al sostegno ad Ariel Henry (oggi Primo Ministro di Haiti) e memori dei soprusi verificatisi durante le passate missioni.
Segue una lettera aperta sottoscritta da più di 40 rappresentanti della società civile che respinge qualunque progetto di risoluzione a sostegno dell’attuale amministrazione del Paese e sollecita il risarcimento delle famiglie alle vittime dell’epidemia di colera ormai datata di oltre un decennio.
Ad ogni modo, il Canada si dice pronto a predisporre veicoli blindati, aerei di pattuglia e navi di difesa di classe Kingston lungo la costiera marittima, a salvaguardia della sicurezza e stabilità del popolo haitiano che nel frattempo, però, si chiede come possano delle navi canadesi contribuire al superamento della crisi. Un funzionario canadese ha giustificato questa scelta affermando che le bande criminali sono attive non solo sulla terraferma, ma anche nelle acque dove si dedicano al furto di container e agli attacchi diretti da motoscafi.
L’inviata delle Nazioni Unite ad Haiti, Helen La Lime, si dice in ogni caso fiduciosa rispetto alla riuscita del progetto, precisando che questo ha carattere d’urgenza, anche se questo potrebbe non essere sufficiente a sciogliere le perplessità e la resistenza che il popolo haitiano oppone all’intervento straniero.
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