Continuano i crimini israeliani contro i palestinesi, nel complice silenzio dell’occidente “democratico” e rispettoso dei diritti umani.
Domenica scorsa, dopo una sentenza di un tribunale distrettuale, le autorità israeliane hanno demolito una scuola palestinese costruita con fondi europei. La scuola è stata dichiarata abusiva e pericolante, per cui è stata abbattuta sotto il pretesto della tutela della sicurezza degli studenti. In realtà, l’abbattimento della scuola rientra nei piani israeliani di colonizzazione delle terre del West Bank, la Cisgiordania, che sono occupate illegalmente dalle forze israeliane; e infatti la scuola si trovava nell’Area C, una parte di territorio della Cisgiordania totalmente sotto il controllo israeliano. L’UE, tramite il suo rappresentante presente in Israele, ha criticato la decisione israeliana: “La demolizione è illegale secondo il diritto internazionale e il diritto dei bambini all’istruzione deve essere rispettato. Israele deve fermare tutte le operazioni di demolizione ed evacuazione che aumenteranno solo le sofferenze della popolazione palestinese e aggraveranno un ambiente già teso”. Parole, ne siamo certi, che non scalfiranno Israele né il supporto che riceve dalla stessa UE. E a proposito di colonizzazione e occupazione delle terre palestinesi, il governo israeliano ha già pubblicato i bandi per la costruzione di più di 1000 nuove unità abitative nei territori occupati della Cisgiordania nell’ambito dell’occupazione delle terre dei palestinesi e della loro colonizzazione con cittadini israeliani. I bandi per gli appalti arrivano nonostante la promessa di non iniziare i lavori fatta da Israele il mese scorso nell’incontro con i rappresentanti di Giordania, Egitto e Palestina, alla presenza anche di delegati del dipartimento di stato americano.
Ma non è tutto. Questa notte, Israele ha bombardato alcune città palestinesi sulla Striscia di Gaza, uccidendo tre leader del movimento della “Jihad Palestinese”. Le forze israeliane hanno preso di mira un condominio residenziale proprio nel mezzo di Gaza City e a Rafah, nella parte meridionale della Striscia. Nel bombardamento sono rimasti uccisi, secondo quanto riportato dalle autorità palestinesi, 12 civili, tra cui anche alcuni bambini. Il governo israeliano ha subito riferito di aver eseguito un attacco ad alta precisione con i droni e di essere a conoscenza dei “danni collaterali”. La reazione dei leader palestinesi è stata durissima. “Israele pagherà per i suoi crimini” ha detto Tareq Selmi, portavoce del movimento della “Jihad Palestinese”. “Il bombardamento sarà replicato da un bombardamento” ha aggiunto Selmi “e un attacco sarà ricambiato con un attacco”.
Le autorità israeliane hanno diramato già stamattina l’allerta aerea, invitando tutti gli israeliani che vivono a ridosso di Gaza e fino ad un raggio di 40 km di restare in casa e di stare vicini ai rifugi antiaerei, mettendosi al riparo da eventuali ritorsioni di parte palestinese.
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