Un’ondata di scioperi sta per abbattersi in Germania, organizzati da diversi sindacati di settore per rivendicare aumenti salariali per combattere l’inflazione che sta colpendo i lavoratori tedeschi, al pari degli omologhi francesi e inglesi, già scesi in piazza sia contro la riforma delle pensioni di Macron, sia per chiedere un adeguamento salariale in Inghilterra. Il primo sciopero ha interessato gli aeroporti tedeschi.
In particolare lunedì hanno scioperato gli aeroporti di Amburgo, Hannover, Brema e Berlino. Anche i passeggeri dell’aeroporto di Stoccarda hanno avvertito gli effetti dello sciopero nonostante i lavoratori di questo aeroporto non avessero aderito. Infatti sono stati cancellati decine di voli da e per gli aeroporti in sciopero. In totale in tutto il paese si calcolano più di 350 voli cancellati a causa dello sciopero.
Ma non sono soltanto i lavoratori del settore aeroportuale a scioperare. Infatti il sindacato del terzo settore e dei servizi, il sindacato Ver.Di e il sindacato delle ferrovie e dei trasporti (EVG) stanno pianificando uno sciopero congiunto di un giorno per il 27 marzo. Lo riporta il “Bild am Sonntag“. “Se lo faremo, annunceremo gli scioperi in tempo utile. Naturalmente stiamo concertando la data con Ver.Di. Non vogliamo fare a gara sulle spalle dei lavoratori, ma buoni salari per tutti i dipendenti del settore della mobilità“, ha detto al quotidiano la vicepresidente dell’EVG, Cosima Ingenschay. Interpellati dalla stampa tedesca, i sindacalisti di Ver.Di non confermano né smentiscono i piani di sciopero. Secondo il quotidiano Bild am Sonntag, la società federale dei trasporti ferroviari, Deutsche Bann sta già lavorando ai piani di emergenza per la giornata. Se un tale sciopero dovesse avvenire nel settore della mobilità, non solo la Deutsche Bahn ne risentirebbe, ma anche i trasporti pubblici locali, gli aeroporti e la società federale delle autostrade.
La crisi economica spinta dall’inflazione, a sua volta figlia delle dissennate politiche monetarie della BCE, delle sanzioni contro la Russia, l’embargo petrolifero e la grande speculazione finanziaria che ha investito il settore energetico, stanno attanagliando la classe lavoratrice tedesca che patisce le stesse sorti dei lavoratori francesi, inglesi, italiani. Ma mentre in Europa, gli scioperi si fanno sempre più numerosi e le rivendicazioni più radicali, in Italia i sindacati di regime piuttosto che sollevare i lavoratori contro il governo, tentano di proteggere quest’ultimo, limitando gli scioperi. E tranne qualche ventata di aria fresca dai sindacati di base, i sindacati confederali continuano ad ingannare i lavoratori, svendendoli come carne da macello per le politiche contro i poveri del governo.
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