E anche Inps e Inail finiscono nelle grinfie del governo Meloni. Dopo la lottizzazione delle ferrovie ed il repulisti in atto di “mamma Rai”, anche Inps e Inail. I due importanti istituti della previdenza sociale sono entrati nel mirino della Meloni. Due settimane fa, il governo aveva commissariato i due enti destituendo i loro presidenti, Pasquale Tridico dell’Inps (colpevole di essere grande sostenitore del reddito di cittadinanza oltre che ideatore della misura sociale) e Franco Bettoni (Inail).
Il commissariamento rappresenta il primo passo verso la riforma della governance dei due enti che prevede un maggior controllo da parte del governo. Le nuove regole, stabilite col decreto-legge del 4 maggio scorso, prevedono la decadenza dei vicepresidenti e dei segretari dei due organi e la permanenza del Cda che dagli attuali 3 membri, passerà a 4 membri nominati dai commissari – previa approvazione del ministro del lavoro. I commissari avranno il potere di modificare i regolamenti interni entro 90 giorni dalla loro nomina. Ovviamente, i futuri Cda dei due enti dovranno sempre ottenere il nulla-osta governativo.
Oggi sono attese le nomine dei due commissari da parte del Consiglio dei ministri. Ormai è certa la nomina di Maurizio Castro, manager ed ex senatore del Popolo della libertà e grande esperto di relazioni industriali mentre sull’Inail la decisione non è ancora presa ma resta in pole position Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, il sindacato di destra che più a destra non si può. Il governo, dunque, continua nella sua opera di repulisti che sta investendo ogni settore della pubblica amministrazione e degli enti economici di proprietà statale mettendo figure fidate che sapranno tutelare le spalle alla destra di governo, quando le misure anti-poveri (spacciate per misure anti-povertà) dovranno trovare giustificazione dinanzi alla rabbia di milioni di poveri. La Meloni ha messo le mani su due istituti ricchissimi – visto che l’Inps gestisce metà della spesa corrente – e dotati di grande liquidità, una liquidità che fa gola al governo e agli amici degli amici, visto che l’Inail ha anche una certa vocazione per gli investimenti immobiliari (e chissà magari oggi si vorranno stornare questi investimenti sugli immobili “green”) tramite i risparmi degli assicurati all’istituto.
Insomma, il centrodestra si prepara ad espropriare l’ennesimo bene pubblico del popolo per favorire i soliti noti con tagli delle tasse, condoni e investimenti pubblici per grandi opere. Mafia e Confindustria sorridono e ringraziano.
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