Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, per la prima volta ha parlato della necessità di “dedollarizzare” l’economia mondiale. In un programma televisivo settimanale, Con Maduro+ che lo vede protagonista ogni settimana per rispondere alle domande su temi politici rivoltegli dal pubblico di casa, il presidente venezuelano ha trattato l’argomento del dollaro. “Il dollaro è al momento la moneta di riserva mondiale e questo ha concesso agli Stati Uniti il potere di emanare sanzioni contro altri paesi, come la Russia, la Cina e anche il Venezuela” con l’obiettivo di strangolare l’economia di questi stati. Tuttavia, secondo Maduro, il mondo oggi si trova in un punto in cui c’è una certa insofferenza verso questo sistema economico mondiale e molti stati hanno deciso di trovare una soluzione, ossia rimpiazzare il dollaro con altre monete per sfuggire a questo dominio a stelle e strisce. “Apprezziamo molto il lavoro fatto dallo Zimbabwe”, ha detto Maduro, con riferimento alla decisione del paese africano di dotarsi di una moneta virtuale legata all’oro per sfuggire all’iperinflazione che da ormai vent’anni affligge il paese e per svincolarsi dai vincoli finanziari imposti dal FMI. Maduro, poi, ha anche citato il Brasile e l’Argentina che hanno definito accordi commerciali con la Cina che avverranno in Yuan (la moneta cinese), eliminando il dollaro. Inoltre, il ministro Maduro ha invitato il suo ministro delle finanze a guardare con molta attenzione all’assemblea dei Brics del 22 agosto a Johannesburg nella quale si discuterà la proposta di Lula sulla creazione di una moneta unica per il blocco Brics da usare negli scambi commerciali.
Infine, Maduro incassa, per la prima volta, una notizia positiva rispetto al problema dell’inflazione. Per la prima volta in un decennio, nel mese di marzo il Venezuela non ha avuto la crescita maggiore dell’inflazione. Infatti, il paese caraibico ha avuto una inflazione del 4,2% su base mensile, superato in questo dato dall’Argentina che registra un’inflazione del 7,7% su base mensile.
Insomma, ringalluzzito dal recente accordo con l’ENI per l’esportazione del petrolio in Europa, Maduro si allinea al coro della dedollarizzazione.
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