La commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo ha adottato, con una votazione tenutasi il 9 Febbraio, una decisione con la quale si intende creare un unico “portfolio digitale” europeo attraverso il quale tutti i cittadini dei Paesi UE possano accedere a servizi pubblici e privati su tutto il territorio dell’Unione Europea.
La decisione è stata presa per integrare i vari sistemi di identità digitali che, in molti paesi europei, sono sia privati che pubblici. In tal modo, secondo le intenzioni dei legislatori di Bruxelles, si vuole unificare tutti i sistemi favorendo la semplificazione; dall’altro lato si vuole sottrarre ai privati la gestione dei dati personali degli utenti, tutelando in tal modo la privacy, elemento sempre molto preoccupante per chi utilizza ed accede ai servizi online.
Per accedervi, basterà registrarsi con i propri documenti e anche tramite lo “SPID”, il servizio di identità digitale pubblica ormai di largo uso nel nostro Paese per l’accesso ai servizi resi dalla pubblica amministrazione. Quindi questo portfolio conterrà tutte le informazioni e i documenti relativi alla identità, licenze e patenti di guida, e situazione medico-sanitaria e vaccinale dei singoli cittadini.
Per adesso, secondo quanto si apprende dalla dichiarazione congiunta dei membri della commissione, la misura è volontaria; nessun cittadino sarà obbligato a dotarsi di questo “portfolio digitale” e si provvederà ad evitare qualsiasi atteggiamento, sia degli enti pubblici che dei privati, che possa risultare discriminatorio nei confronti dei cittadini che liberamente dovessero decidere di non dotarsi di tale strumento.
Nel frattempo, a Roma, cin concomitanza con questa decisione, a Marzo comincerà la sperimentazione del “Citizen Wallet”, una piattaforma digitale di premialità con la quale i cittadini virtuosi verranno premiati con dei punti che consentiranno loro di accedere ad alcuni vantaggi. Non è dato sapere, al momento, cosa succederà invece ai cittadini “non virtuosi”. La paura di molti è che un accumulo di “punteggio negativo” possa comportare la sospensione dell’accesso ad alcuni servizi essenziali. In poche parole una sorta di “Green Pass” sociale fondato solo sulla correttezza o meno dei comportamenti dei cittadini.
Entrambe le decisioni, sia il portfolio europeo, sia il Citizen Wallet, sono strumenti che, di facciata appaiono come una utilità per tutti noi; tuttavia nascondono sempre il solito ed unico scopo che rimane quello del controllo sociale. Infatti, come il Green Pass, che non è mai stata una misura sanitaria ma di politica e controllo sociale, anche il Citizen Wallet e il “Portfolio digitale” verranno utilizzati per scopi tutt’altro che umanitari. Banalmente, un cittadino ritenuto non-virtuoso, potrà trovarsi privato della sua identità digitale con un semplice clic, isolandolo dalla stessa società, rendendolo un fantasma fino a piegarlo ai voleri di chi governa il mondo.
Come sempre, quello che appare mosso dalle più alte intenzioni, in realtà nasconde sempre la più oscura delle ragioni di potere e dominio.
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