Tra poco più di due settimane Nicola Magrini non sarà più direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco. La notizia è stata data dal ministro della salute Schillaci, ed è inserita in un più ampio piano di riforma dell’ente, che prevede la soppressione della direzione generale e delle attuali Commissioni consultive che verranno accorpate nella nuova “Commissione Scientifica ed Economica del Farmaco”, con l’obiettivo di “snellire” le pratiche di approvazione di farmaci e vaccini (un volume di spesa di circa 38 miliardi di Euro all’anno). Lo spoil system, la pratica politica per cui i vertici della pubblica amministrazione vengono sostituiti al momento dell’insediamento di un nuovo governo, vede l’esecutivo Meloni impiegato nell’epurazione di altri dirigenti, da Giovanni Legnini, commissario straordinario del governo per la ricostruzione del sisma del 2016, a Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro in sella dal 2018. Le “cure dimagranti”, che hanno interessato ed interesseranno le istituzioni pubbliche, con il pretesto di un risparmio economico ed una maggiore efficienza nelle decisioni, vedi la riduzione del numero dei parlamentari, sembrano invece portare ad una concentrazioni di poteri che nulla ha a che vedere col bene pubblico. Si riducono gli organismi di controllo, a volte si sopprimono del tutto, col solo scopo di avere le mani libere per confezionare i prossimi “pacchi” da servire al popolo. Al netto delle responsabilità, che pure potremmo imputare al direttore Magrini sulla gestione dell’Aifa durante la pandemia, il dato politico è allarmante.
Vuoi vedere che con tutti questi “snellimenti”, alla fine ci ritroveremo governati da un unico grasso tiranno che potrà decidere, a suo completo piacimento, su ogni aspetto della nostra vita? Oppure sotto questo grasso tiranno ci siamo già?
AD
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