Gli speculatori finanziari sono insaziabili e puntano tutto sugli investimenti green, sulla rivoluzione industriale che trasformi il metodo di produzione odierno basato sui fossili, in un nuovo modo di produzione basato sulle cosiddette fonti alternative, eolico e solare in primis.
A lanciare la sfida è Jamie Dimon CEO di JP Morgan, famigerato fondo speculativo americano. Nella annuale lettera inviata agli azionisti, Dimon sottolinea come “poco si sia fatto per gli investimenti nelle fonti alternative” paventando anche la necessità di espropriare i terreni privati, anche quelli destinati ad uso agricolo, per destinarli alla costruzione di impianti eolici o fotovoltaici. “La riforma delle concessioni” necessarie per autorizzare la costruzione di tali impianti “deve essere fatta per velocizzare l’iter di conferimento”, consentendo anche il ricorso al eminent domain, un istituto giuridico degli Stati Uniti, con il quale sia le autorità pubbliche, anche a seguito del sollecito di privati, possono chiedere l’esproprio dei beni di altri privati per ragioni di interesse pubblico. Le parole di Dimon – che è tra i più importanti finanziatori del Partito Democratico e sostenitore dell’elezione di Biden – hanno fatto scalpore, perché è la prima volta che un magnate di Wall Street, un banchiere, parli così apertamente di tali decisioni di politica economica ed energetica negli Stati Uniti. Solitamente JP Morgan è sempre stata solerte con gli stati europei sottoposti alla speculazione finanziaria (da essa stessa innescata), come avvenuto con Grecia e Italia, ma mai si era spinta così tanto nei confronti di Washington. Il discorso di Dimon, inoltre, non è slegato dalla realtà statunitense. Infatti, negli ultimi anni, molti stati degli USA hanno approvato delle leggi che limitano il ricorso al eminent domain, proprio per scoraggiare l’immensa speculazione che sta colpendo il settore.
“Per accelerare i progressi, i governi, le imprese e le organizzazioni non governative devono allinearsi su una serie di cambiamenti politici pratici che affrontino in modo completo le questioni fondamentali che ci stanno trattenendo” ha aggiunto Dimon che, senza nascondersi, sta dicendo che tutti, pure i governi più potenti al mondo, devono piegarsi al nuovo corso green e alla nuova teologia dei cambiamenti climatici.
Ancora una volta, le parole dei burattini del mondo dovrebbero far capire che i cambiamenti climatici sono una bufala funzionale all’arricchimento di pochi a scapito di molti.
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