Israele, che vive un momento politico interno molto teso e si ritrova sotto pressione al confine libanese, si muove per accerchiare l’Iran e, per il momento, sembra riuscirci. La scorsa settimana il ministro degli esteri israeliano Cohen ha effettuato due importanti visite di stato in Azerbaigian e in Turkmenistan per stipulare accordi di rafforzamento dei rapporti di Israele con i due paesi turcofoni musulmani.
In prima battuta, Cohen si è recato in visita a Baku, capitale azera, in testa ad una delegazione composta dai rappresentanti di oltre 100 società, aziende e compagnie israeliane. Dopo aver incontrato il presidente dell’Azerbaigian Aliyev, i due alti rappresentanti hanno stipulato una serie di accordi volti al rafforzamento dei legami economici già forti fra i due paesi. L’Azerbaigian è infatti uno dei principali fornitori di petrolio per Tel Aviv, fornendo all’incirca il 30 % del fabbisogno nazionale israeliano di idrocarburi. La visita di Cohen però non ha avuto soltanto finalità commerciali, bensì geo-strategiche. Baku è fondamentale per gli israeliani e per la loro decennale guerra contro l’Iran; l’Azerbaigian, infatti, si trova in una posizione strategica al confine settentrionale con la potente repubblica degli ayatollah e si candida ad essere una piattaforma per le forze armate israeliane per lanciare un attacco aereo contro l’Iran, almeno secondo i sospetti e i timori di Teheran.
Al momento, però, Aliyev non sarebbe ancora disposto a fare da parafulmine di Israele, consapevole del fatto che, in caso di attacco contro le centrali nucleari iraniane, Baku diventerebbe obiettivo della rappresaglia dell’Iran. Quindi per il momento, Israele ed Azerbaigian hanno firmato accordi per implementare il reciproco sostegno economico e militare, con Baku pronta ad acquistare altre unità di droni killer che le consentano di mantenere una certa superiorità aerea nel conflitto con l’Armenia. Cohen si è detto soddisfatto del viaggio e degli accordi raggiunti con l’Azerbaigian, anche in virtù del suo ruolo di contrasto all’Iran che, secondo il ministro israeliano, è lo sponsor principale del terrorismo mondiale. Terminata la visita a Baku, Cohen è poi volato a Tashkent, capitale del Turkmenistan per inaugurare la nuova ambasciata israeliana, a pochi chilometri dal confine iraniano.
Israele, dunque, si muove contro l’Iran anche in risposta alla nuova ritrovata pace e alla cooperazione che l’Iran sta instaurando con l’Arabia Saudita. Proprio questa nuova fase delle relazioni tra i due eterni nemici (con la mediazione cinese) che potrebbe portare anche ad una maggiore stabilità della regione, ha sconvolto i piani israeliani di accerchiamento di Teheran attraverso gli Accordi di Abramo che, senza la sottoscrizione del regno saudita, rimangono lettera morta.
Lascia un commento