La situazione politica interna nella Repubblica del Sudafrica continua a deteriorarsi.
Il partito di opposizione Economic Freedom Fighters (EFF), guidato da Julius Malema, ha incoraggiato una paralizzazione nazionale e l’inizio di manifestazioni di massa a tempo indeterminato in tutto il paese, invitando a insorgere i sudafricani ormai saturi delle problematiche che da tempo li attanagliano quali i blackout continui e quotidiani, il tasso di criminalità, il livello di corruzione e di disoccupazione.
Economic Freedom Fighters, che è il terzo partito in parlamento, chiede inoltre che il presidente Cyril Ramaphosa si dimetta. “Il 20 marzo, dobbiamo chiudere questo paese per mostrare al mondo intero che siamo preoccupati per la situazione. Non possiamo piegare le braccia”, ha affermato Malema in un videomessaggio nel fine settimana. Ha anche annunciato che una chiusura nazionale potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione inarrestabile, e ha chiesto ai lavoratori non essenziali di restare a casa o di unirsi alla protesta. Il leader di Democratic Alliance – principale partito di opposizione in Sudafrica – ha avvertito che il paese sarebbe governato dal caos se le autorità centrali non intervenissero. Alcune aziende straniere, come Toyota, avevano già annunciato la chiusura delle fabbriche per la giornata di oggi.
Il ministro della Difesa ha assicurato che le truppe nazionali assisteranno la polizia nella prevenzione del disordine. Tuttavia, nonostante le dichiarazioni radicali dei membri dell’EFF, il governo non fermerà le manifestazioni. Il presidente Ramaphosa ha dichiarato che vede nelle proteste annunciate dall’EFF un tentativo di rovesciare il governo, e ha informato il parlamento che 3.474 membri della Forza di Difesa Nazionale Sudafricana sono stati schierati per sostenere la polizia nel mantenimento dell’ordine pubblico.
Attualmente pare che la compagnia di autobus Putco abbia annunciato di aver temporaneamente sospeso alcune delle corse di stamattina a causa di intimidazioni da parte di alcuni dei manifestanti che hanno aderito alla protesta. Tuttavia, solo poche ore fa Veronica Mente (EFF) ha affermato che stamattina sono perlopiù i soldati e le forze di polizia a bloccare le strade del paese, e che nessun membro di EFF ha impedito ai non aderenti alle proteste di recarsi sul proprio posto di lavoro.
Il Sudafrica ormai vive in una situazione di costante tensione e violenze di matrice razziale – neri contro boeri – che però ha anche una matrice di classe, essendo i neri generalmente la fascia più povera del paese mentre i boeri rappresentano l’élite economica, essendo proprietari di grandi imprese e di grandi proprietà terriere. Una situazione destinata ad esplodere.
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