A partire da mercoledì, le organizzazioni sociali peruviane hanno ripreso le proteste di massa per chiedere le dimissioni della Presidente Dina Boluarte, l’indizione di elezioni generali anticipate e la liberazione dell’ex Presidente Pedro Castillo. I cittadini hanno organizzato marce pacifiche, uno sciopero a tempo indeterminato nei dipartimenti di Arequipa, Ayacucho, Apurimac, Cusco, Moquegua, Madre de Dios e Puno. La Confederazione Generale dei Lavoratori del Perù (CGTP) ha organizzato una marcia a Lima in solidarietà con le mobilitazioni e le proteste intraprese dai cittadini delle province. Ha inoltre sostenuto le richieste relative all’anticipazione delle elezioni generali, alle dimissioni del presidente Boluarte e alla chiusura del Congresso. Nel tweet si legge: “Le proteste provocano altri arresti e morti in tutto il Perù. I cittadini accusano l’attuale governo golpista di terrorismo. Il Perù sta morendo a causa della corruzione della destra, che ha governato per 200 anni saccheggiando le ricchezze dei peruviani”. Il Coordinamento delle Organizzazioni Politiche di Sinistra e Progressiste (COIP) si unirà alle proteste e ha invitato i cittadini ad evitare di cadere in qualsiasi provocazione generata dalle forze di sicurezza. Dal 7 dicembre, il Perù è impantanato in una profonda crisi politica dovuta alla rimozione di Pedro Castillo e alla sua successiva incarcerazione. Durante le proteste contro l’amministrazione Boluarte, 22 persone sono morte a causa della violenta repressione della polizia. “Boluarte ha decretato lo stato di emergenza nel territorio, in modo che la Polizia Nazionale e le Forze Armate siano autorizzate a intervenire in caso di occupazione delle strade pubbliche”, ha ricordato Radiogovea, avvertendo che quanto sopra “aumenta la paura di possibili incidenti violenti durante la ripresa dello sciopero a tempo indeterminato”. A testimonianza della gravità della situazione la Bolivia ha richiuso le frontiere con il Perù, riaperte dal 21 dicembre al 4 gennaio per permettere agli autobus, fermi nelle due direzioni, di raggiungere le proprie destinazioni. Il Perù si appresterebbe a indire elezioni anticipate per aprile 2024, nel tentativo di disinnescare la crisi politica. Originariamente erano previste per il 2026.
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