Di Ugo Fuoco
Dopo una notte che più nera non si può, l’Avanti! torna a pubblicare. Condividiamo un pezzo scritto da uno dei pochissimi veri guerrieri in questa fogna dell’avanspettacolo della cosiddetta “resistenza”. Un pezzo magari non troppo esaustivo, ma pieno di cuore e di rabbia.
La Redazione
Siamo fra il ’97 ed il ’98. Informarsi su internet è un lusso e per pagartelo dovevi cercarti un lavoro.
C’è chi consegnava le pizze in motorino, chi la mattina andava a scuola e la sera faceva il cameriere, chi s’era trovato un turno in fonderia pagato in nero.
Lo ricordo come fosse ora, potrei fare nomi e cognomi.
Con la rete le notizie incominciano a circolare al di fuori degli ambienti della propaganda mainstream.
Sono gli anni in cui emergono le fonti di energia gratuita ed infinita, dall’Inghilterra la dannosità dei vaccini delle spietate multinazionali farmaceutiche, la tossicità dei veleni utilizzati nel ciclo delle industrie agroalimentari, la pericolosità delle delocalizzazioni del lavoro e tanto altro.
I potentati elitari, intanto, sono tutti d’accordo. Il disegno globale ha inizio. Il mostro della globalizzazione non guarderà in faccia nessun comune essere umano.
Ma i ragazzi non ci stanno…e si organizzano. Assemblee, il canale Mirc ‘StopWTO’, i volantini, le magliette, i passamontagna, le proteste.
L’obiettivo è contrastare il disegno dei padroni del mondo. Moltissimi giovani, spesso giovanissimi, minorenni.
I quattro soldi che racimolano dal lavoro vengono investiti per stampare magliette con su scritto ‘Fuck Nuke e Fuck Nike’ (Fanculo il nucleare e Fanculo la Nike) a rappresentare le battaglie per l’energia libera e pulita e contro ogni spietata multinazionale.
I padroni del mondo stanno delocalizzando il lavoro togliendo il pane alle famiglie qui in occidente con il fine di sfruttare lavoratori senza diritti in oriente, pagati una ciotola di riso al giorno.
L’implementazione di tecnologie del controllo, con telecamere di videosorveglianza che iniziano a comparire ovunque, lascia presagire un futuro da ‘grande fratello’ orwelliano.
Le biotecnologie geniche incominciano la loro folle avanzata per sostituirsi alla natura.
Ma i ragazzi non ci stanno. E’ l’epoca del boicottaggio delle multinazionali. Se avevi bisogno di un prodotto di una multinazionale potevi averlo, ti bastava rubarlo.
E’ l’epoca delle assemblee, degli incontri…ma anche delle informazioni che rimbalzano nelle prime chat.
Partecipa chiunque, senza preclusioni ideologiche…ricordo i ragazzi che il pomeriggio chiudevano l’ACR per presenziare alle riunioni sottolineando la distopia del tema OGM e sostenendo, già all’epoca, che se avessimo acconsentito a questa tecnologia il prossimo passo sarebbe stato quello di modificare geneticamente l’essere umano.
Carloin quel periodo è fidanzato con una coetanea che ha un bambino da una precedente relazione e cui lui fa da padre perché non vuole che si senta solo.
È un ragazzo come tanti, Carlo…e come tanti ragazzi in quegli anni vuole fermare il governo delle spietate multinazionali e dei loro veleni, vuole impedire che la globalizzazione ed il globalismo impongano la loro folle agenda, vuole che vengano alla luce le tecnologie per un’energia libera e pulita, vuole impedire la dittatura della sorveglianza ed il controllo totale di ogni aspetto della vita di ciascuno di noi, vuole che la natura sia rispettata e che gli Organismi geneticamente modificati vengano posti al bando.
Dopo gli scontri di Napoli, viene il turno di Genova. E’ il 20 Luglio 2001.
Carlo indossa un passamontagna ed ha sul braccio un rotolo di scotch che usa per affiggere locandine contro la globalizzazione, contro gli Ogm e contro la censura ed il controllo della libera informazione online.
È incazzato nero…come ogni giovane che veda in pericolo il suo futuro e che si senta schiacciato dalle ingiustizie perpetrate dal potere.
È un ragazzo esile Carlo, ma dotato di un grande cuore e del coraggio di un leone…ed è per questo che durante le proteste è sempre lì, davanti a tutti.
Ha pochi mezzi per combattere un potere che è molto più grande di lui. Un passamontagna, un rotolo di scotch ed un estintore che ha raccolto dalla strada durante i tafferugli.
Il 20 Luglio 2001 Carlo fu assassinato dall’autoritarismo di quel sistema globale ‘in erba’ di cui siamo oggi tutti consapevoli.
Il resto è propaganda, menzogne dei media, strumentalizzazioni di famelici schieramenti politici che, da una parte e dall’altra, piombano sulla ‘carcassa’, al pari di iene nella savana, per trarne linfa propagandistica.
Carlo aveva un sogno, fermare quei criminali. Gli stessi di oggi.
Se tutti si fossero uniti a quelle proteste, piuttosto che condannarle, probabilmente non staremmo vivendo la deriva cui siamo sottoposti ormai da anni.
Carlo non era un santo, voleva solo fermare quei criminali.
Noi eravamo là e non dimentichiamo.
Fuck Nuke e Fuck Nike, Carlo.
Contro ogni globalista, fino alla morte.
Ora e Sempre Resistenza.
Ora e Sempre, Libertà.
Ricciardo dice
E’ molto forte il timore di affermare che lo Stato uccide i propri cittadini; molto più agevole autoconvincersi del contrario.
Lucia dice
L’indifferenza della maggioranza degli italiani che continuano ad appoggiare politici, giornalisti, medici (falsi), etc. che hanno partecipato al genocidio di questi ultimi anni e che continuano a farlo.