Il Portogallo, dopo aver letteralmente svenduto le proprietà immobiliari ai grandi gruppi multinazionali del settore, adesso sta vivendo una gravissima crisi abitativa. L’alta inflazione (attestatasi attorno all’8,7%), i bassi salari – a Lisbona la media è di mille euro mensili, i più bassi d’Europa – e la speculazione dei gruppi immobiliari, rendono l’acquisto o l’affitto di case una chimera per milioni di portoghesi.
Il governo guidato dal primo ministro Costa sta provando a correre ai ripari per fermare questa vera e propria “escalation” abitativa e ha introdotto un pacchetto di aiuti finanziari – per adesso pari a poco più di 900 milioni di euro – affiancati dalla sospensione del cosiddetto modello “Golden Visas”, ossia i permessi rilasciati ad enti multimiliardari come AriBnB che hanno fagocitato migliaia di proprietà immobiliari che affittano o vendono a cittadini stranieri milionari, lasciando praticamente senza un tetto i cittadini portoghesi più poveri.
“Questo pacchetto” dice il primo ministro “è solo il primo di una serie di misure volte a garantire il diritto ad una abitazione dei cittadini portoghesi ed arginare la speculazione”. Infatti, nei voleri del governo rientra anche il disegno di legge che vieterà ai gruppi immobiliari di acquisire immobili oltre un certo limite nei centri urbani principali.
L’opposizione di destra, nel frattempo, si oppone a queste misure perché “violano il diritto di proprietà dei legittimi proprietari”, come dice il leader del “Partito Sociale Democratico”, con riferimento ad alcune norme proposte dal governo che consentirebbero allo Stato portoghese di gestire direttamente gli immobili vuoti di proprietà dei grandi gruppi. E secondo una stima governativa, si tratta di oltre 700.000 immobili vuoti che potrebbero finire nelle mani dello Stato.
Questa legge, se dovesse essere approvata dal parlamento, limiterebbe molto i movimenti di AriBnB e società simili.
Il governo socialista portoghese affannosamente sta tentando di salvare il popolo portoghese da decenni di politiche economiche ottuse e dannose che hanno fatto del Portogallo un paese a forte vocazione turistica; vocazione che è stata rafforzata da numerose privatizzazioni immobiliari che hanno attirato gli squali della speculazione edilizia e immobiliare, rendendo di fatto il Paese una terra di conquista. Un po’ il progetto che si ha per il Sud Italia da più di un decennio.
Ecco, quando i nostri politici dicono che “il Sud potrebbe vivere di turismo” intendono esattamente questo: speculazione, espropriazione in favore dei giganti dell’immobiliare e povertà del popolo.
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