Il Ministero delle Finanze del Ghana ha annunciato lunedì la sospensione del pagamento del debito estero a causa dell’aggravarsi della crisi economica e finanziaria che il paese sta attraversando con un’inflazione al 50%, specificando che “la sospensione dei pagamenti è una misura provvisoria straordinaria in attesa di futuri accordi con tutti i creditori”. A questo proposito, il ministero ha annunciato il congelamento dei pagamenti di Eurobond, prestiti commerciali a termine, nonché la maggior parte dei debiti bilaterali, sottolineato che questa decisione non influirà sul pagamento dei debiti multilaterali, quelli a breve termine ed i futuri debiti negoziati.
Il debito pubblico del Ghana, secondo fonti ufficiali, assorbe oltre l’80% del PIL, con più del 28% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà di un dollaro al giorno. Come è possibile che un paese ricco di materie prime, oro e petrolio in primis, non riesca a garantire al suo popolo una vita dignitosa ed abbia accumulato un debito così spaventoso?
Non sarà che i “benefattori” del Ghana, gli esportatori transnazionali di democrazia, Nazioni Unite, il cui segretario, dal 1997 al 2006, è stato il ghanese Kofi Annan, e Fondo Monetario Internazionale, sotto sotto, siano i veri artefici di questo e di tanti altri disastri finanziari in giro per il mondo?
Ma questo è “complottismo”, non si può dire.
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