La società di Amburgo proprietaria del porto della città tedesca, la Hhla A.G. ha acquistato la maggioranza della società che controlla il porto di Trieste, pari al 50,9% delle quote.
Si potrebbe pensare subito ad un tentativo tedesco – l’ennesimo, verrebbe da aggiungere – di inserirsi sempre di più nell’economia del nostro Bel Paese. Peccato però che dietro la Hhla, o per meglio dire dentro, ci siano i cinesi. Infatti la “Cosco”, la società cinese di trasporto ittico che già possiede il porto del Pireo in Grecia, possiede anche il 30% delle quote di Hhla. Per cui l’operazione sembra più un tentativo cinese di chiudere la quadra controllando un altro porto sul mediterraneo insieme a quello del Pireo, due snodi fondamentali per la Nuova Via della Seta che, nei progetti di Pechino, dovrebbe portare le merci cinesi in tutta Europa partendo proprio dai due scali marittimi.
L’acquisto del porto di Trieste da parte della tedesca Hhla non è una novità che salta fuori all’improvviso, ma il frutto di una lunga contrattazione iniziata già nel 2020.
L’interesse tedesco e cinese su Trieste è sempre stato chiaro e risaputo sin dal 2019 con la firma del Memorandum d’intesa stipulato dal Governo Conte durante la visita di Stato di Xi Jinping proprio in Italia. Il memorandum fece storcere il naso alle cancellerie occidentali, soprattutto a Washington e persino Mario Draghi nel 2021 affermò di voler rivedere il memorandum per capire se ci fossero gli estremi dell’utilizzo del Golden Power, ossia il veto del Governo italiano alla vendita di aziende strategiche a gruppi stranieri. Dopo la notizia dell’accordo raggiunto tra Hhla e Porto di Trieste, molti stanno già chiedendo l’utilizzo del Golden Power, sia per fermare i cinesi – e in questo il Governo troverebbe sostegno da parte di Biden – sia per fermare gli appetiti sempre molto forti dei tedeschi rispetto al Mediterraneo, un mare sempre più caldo per i commerci e le telecomunicazioni. Un mare che bagna le nostre coste e che potrebbe diventare un punto di slancio geopolitico per l’Italia. C’è un unico problema: l’Italia non appartiene agli italiani.
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