Ormai è ufficiale: con l’offerta pubblica di acquisto operata dalla Holding Concordia, la famigerata e ricchissima stirpe dei Rothschild ha deciso di ritirare dalla Borsa la loro banca “familiare”, la “Rothschild & co”.
La holding Concordia, sempre di proprietà della famiglia, al momento possiede il 38% delle azioni della banca più famosa e discussa al mondo, e il 48,9% dei voti all’assemblea degli azionisti e soci.
Questa è una scelta abbastanza strana per la tendenza attuale per la quale le grandi banche cercano sempre maggiori investimenti tra gli azionisti della Borsa. Tuttavia, per chi segue le vicende dei Rothschild, questa mossa appare non proprio a sorpresa. Infatti nel 2018, dopo oltre un secolo, i due rami bancari in cui era suddivisa la “Rothschild & co.” – il ramo inglese con legami nel mercato americano ed il ramo francese – sono stati uniti sotto un’unica direzione, nelle vigili mani di Alexander de Rothschild, figlio di David e capo del ramo francese, e nipote di Evelyn de Rothschild, cugina di David e a capo del ramo inglese. I due rami, quindi, furono uniti e quotati presso la borsa di Parigi. Ora, a distanza di 5 anni, Alexander Rothschild ha deciso di ritirare la banca di famiglia dai mercati, rendendola così definitivamente immune da qualsiasi tentativo di scalata e abbandonando la Borsa di Parigi dopo 185 di ininterrotta partecipazione
La notizia non è di poco conto, stiamo parlando di una delle banche più ricche ed importante della storia e che ha finanziato la vittoria di Wellington contro Napoleone, ma anche il tentativo di scalata del gruppo Volkswagen da parte di Porsche (finito poi con un capovolgimento, col gigante di Wolfsburg che finì per divorare ed inglobare nel proprio gruppo la “piccola” Porsche); ma ha anche partecipato a processi di nazionalizzazione di grandi imprese, come quella che ha interessato il gruppo energetico tedesco Uniper.
L’offerta di Concordia prevede: 48 euro per ogni azione, più un incremento del 19% al momento della vendita ed un dividendo maggiorato di 1,4% agli azionisti che venderanno le proprie azioni. Cifre importanti per una banca che gode di ottima salute, con le stime trimestrali per il primo trimestre che prevedono utili superiori agli 800 miliardi di euro.
Al di là dei numeri, sembra veramente strano che squali col pedigree come i Rothschild decidano di ritirarsi dal mercato azionario, in un momento in cui tutti cercano invece di accaparrarsi gli investimenti di nuovi azionisti. Le male lingue potrebbero dire che forse hanno previsto un prossimo crollo dei mercati.
Non abbiamo alcuna certezza, né un briciolo di prova per sostenere questo sospetto; tuttavia quando questa famiglia si muove così in grande non c’è da stare tranquilli.
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