Esplode la tensione fra israeliani e palestinesi nella Cisgiordania occupata dallo Stato d’Israele.
Nella mattinata di ieri, un palestinese di cui al momento non si conosce l’identità, ha sparato ed ucciso due fratelli israeliani ventenni nella città di Hawara, vicino Nablus. L’uccisione è avvenuta mentre si tenevano in Giordania i colloqui fra i rappresentanti di Israele e Palestina per tentare di riappianare le tensioni in Cisgiordania; ma soprattutto fa seguito alla più sanguinosa operazione dell’esercito israeliano nei territori occupati che ha causato la morte di 11 palestinesi.
Netanyhau ha subito parlato di “attacco terroristico palestinese” e questa dichiarazione ha infiammato i già bollenti animi di chi vive in quel territorio.
Infatti nella tarda serata di ieri, un centinaio di coloni israeliani hanno risposto alla morte dei due giovani fratelli assaltando le case dei palestinesi date persino alle fiamme. La rivolta, una vera e propria vendetta settaria e razziale, ha costretto intere famiglie palestinesi a darsi alla fuga cercando riparo fuori dal “West Bank”, il territorio occupato illegalmente da Israele.
Durante l’assalto, i palestinesi si sono dati appuntamento a Nablus per rispondere all’attacco israeliano in difesa dei propri fratelli di Hawara.
In un primo momento, l’IDF – le forze di difesa israeliane – avevano dichiarato di non essere in grado di sedare la rivolta o forse, più maliziosamente e con complicità, hanno lasciato che la popolazione civile attaccasse i palestinesi. Solo a notte fonda, le forze israeliane sono riuscite a prendere il controllo della situazione, sedando gli animi e facendo intervenire i vigili del fuoco per sedare le fiamme che avevano divorato numerose case palestinesi. Il bollettino finale è di 100 auto date alle fiamme e 35 case totalmente bruciate.
Il ministero della salute palestinese ha divulgato un comunicato in cui si attestano due feriti palestinesi gravi, uno ferito da un colpo di pistola all’addome, e un altro colpito da un grosso sasso sulla nuca.
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha chiesto ai suoi cittadini di non farsi giustizia da soli e di rispettare le leggi, promettendo di non interrompere né l’occupazione delle terre palestinesi, né la costruzione di nuovi insediamenti per i coloni.
Dunque i crimini israeliani continuano senza sosta: occupano terre non loro, spingono i palestinesi dentro confini sempre più stretti e li bombardano impunemente. E nonostante tutto, accusano i palestinesi di terrorismo con il plauso della famigerata “comunità internazionale”.
Israele è la massima espressione dell’ipocrisia terroristica occidentale.
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