Fox News e Fox Corporation hanno trovato un accordo giudiziale di 785 milioni di dollari con Dominion Voting Systems, a seguito della querela per diffamazione mossa da quest’ultima contro il gigante delle notizie. La azione legale fu indetta dalla Dominion, società che si occupa delle procedure di voto elettronico negli Stati Uniti durante le elezioni presidenziali, dopo che nel Novembre del 2020 la Fox accusava direttamente o indirettamente la società di aver falsificato o manomesso i voti per dare la vittoria a Biden.
Tutto ha avuto inizio la sera del 3 novembre quando la Fox fu la prima a dare la notizia della vittoria di Biden in Arizona, uno stato considerato in bilico e fondamentale per il raggiungimento del Magic Number dei Grandi Elettori. Nelle ore successive, i giornalisti della Fox cominciarono a far intendere che qualcosa di strano era avvenuto in Arizona poiché la vittoria di Trump era stata data per certa ed alla fine Biden aveva rimontato battendo il tycoon. Ma non solo. Sui canali Fox intervennero nei giorni successivi esponenti repubblicani del calibro di Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e sostenitore di Trump, che non fece mistero della sua convinzione, cioè che i voti in Arizona – ma anche in altri stati – erano stati manomessi, falsificati per far vincere Biden.
La Dominion, passata la bufera elettorale e post elettorale (e i fatti di Capitol Hill), fece causa alla Fox nel gennaio del 2021 chiedendo un risarcimento dei danni di 4 miliardi, poiché “le falsità trasmesse da Fox News hanno creato un danno alla nostra reputazione, limitando anche le attività economiche e gli affari della società”. La causa fu depositata presso la Corte Suprema del Delaware. La Fox si è sempre difesa appellandosi al Primo Emendamento della costituzione degli USA, poiché le dichiarazioni degli esponenti repubblicani, seppur falsa, rientrano nel diritto di informazione libera e senza censure. Ma due giorni fa, il giudice Davis della corte del Delaware ha dato ragione alla Dominion, respingendo le motivazioni della Fox; tuttavia, ha lasciato ancora tempo alle parti di trovare un accordo. Un accordo che è stato raggiunto nella nottata italiana, con la Fox che ha deciso di pagare 785 milioni di dollari alla Dominion in cambio del ritiro della causa da parte di quest’ultima. Si tratta del più grande accordo mai raggiunto una corporation delle news che soddisfa molto la Dominion. “Siamo veramente soddisfatti” ha dichiarato il Ceo di Dominion “la decisione del giudice Davis e l’accordo raggiunto con Fox, dimostrano che è fondamentale che i media raccontino la verità, fondamentale per la nostra democrazia”.
Eppur si muove, verrebbe da dire. La Fox ha sì raggiunto un accordo con Dominion, ma questo non vuol dire che le elezioni presidenziali del 2020 siano state svolte correttamente e senza alcun “ritocco”. Sono di dominio pubblico da oltre 3 anni le tante, numerosissime incongruenze (per fare un abuso di eufemismo) nelle operazioni di voto: le “macchinette” per il voto elettronico che – come testimoniato da tanti video circolati in rete nel 2020 hanno mostrato – una volta pigiato sul tasto “Trump” assegnavano il voto a Biden; il voto per posta arrivato in ritardo e con alcuni plichi già aperti prima di essere recapitati dalla commissione elettorale; gente defunta che risulta aver votato nei seggi oppure via posta. Insomma, Fox avrà pure pagato un risarcimento, ammettendo dunque una responsabilità. Ma certe evidenze sono lì e le elezioni del 2020 non sarebbero le prime elezioni truccate nella storia della più grande democrazia (risata obbligatoria) del mondo.
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