“Our rights are not negotiable” recita lo slogan della foto, che ritrae la parlamentare pd e candidata alla segreteria del partito Elly Schlein, con l’ex eurodeputato pd Pier Antonio Panzeri, coinvolto nello scandalo Qatargate. Se avesse la bacchetta magica siamo sicuri che, la prima cosa che farebbe, sarebbe far sparire questa foto dalla faccia della terra.
Anche la Schlein, seguendo a ruota il presidente dell’Emilia Romagna, e suo avversario alla guida del pd, Stefano Bonaccini, ha affermato, in un intervista alla Stampa, che “da ex europarlamentare trovo gravissimo e vergognoso quanto emerge sulle accuse di corruzione che coinvolgono alcuni deputati, ex deputati e assistenti attivi nel Parlamento europeo. È un danno enorme alla credibilità delle istituzioni e rischia di avere un pesante riverbero anche su chi, e siamo tanti, invece cerca ogni giorno di svolgere il proprio ruolo di rappresentanza dei cittadini e delle cittadine perseguendo esclusivamente l’interesse generale”. Anche lei ripropone la sempreverde “questione morale” come “mai più attuale di adesso”.
Poi si spinge oltre, denunciando i tentativi di ingerenza di stati esteri e lobby finanziarie all’interno dell’UE, sorvolando sul fatto che sono settant’anni che subiamo le “ingerenze” degli Stati Uniti e dei loro compari. Forse sarebbe chiedere troppo alla figlia di quel Melvin Schlein, che era giunto in Italia per combattere la “guerra fredda culturale” contro i comunisti dalle cattedre della School of Advanced International Studies della Johns Hopkins di Bologna.
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