Insieme Liberi è la lista che confedera movimenti, partiti e associazioni di liberi cittadini che in questi anni di finta pandemia hanno lottato contro i vari obblighi surrettizi imposti dal governo con tamponi e vaccini. Come già raccontato, Insieme Liberi si presenta alle elezioni regionali in Friuli che si terranno il 2 ed il 3 aprile prossimi, con un programma chiaro: porsi contro il Sistema, a difesa della sanità pubblica, della libertà di scelta, della scuola pubblica. E come era prevedibile, la candidata presidente dalla lista, Giorgia Tripoli, ha subito e sta subendo – insieme ai suoi candidati – un ostracismo senza precedenti e anche atti intimidatori e di violenza da parte dei candidati dei maggiori partiti sistemici. E per questo motivo la abbiamo raggiunta per farle alcune domande e per avere un quadro più chiaro della situazione.
Avvocato Tripoli. Abbiamo visto, grazie alla denuncia su YouTube di un vostro candidato per Trieste alla regionali nel Friuli, che non è stata invitata da un incontro pubblico organizzato da alcuni ordini e associazioni di sanitari sul tema, appunto, della sanità. Perché questa esclusione?
La motivazione ufficiale io non la conosco, perché non si sono neanche premurati di chiedere scusa, oppure avrebbero potuto inventarsi di aver provato a invitarmi senza riuscire a trovarmi, ma non ne hanno fatto parola durante il convegno nonostante fuori siano stati distribuiti volantini sul fatto che ero stata esclusa. L’altro giorno ho casualmente letto un articolo su Internet nel quale dicevano di non avermi invitata perché ritengono che nel nostro programma le questioni relative alla sanità non siano trattate in maniera approfondita, e che quindi non avremmo potuto apportare niente di costruttivo al dibattito. Inoltre, viste le mie posizioni da “no vax” – cito testualmente – e il sostegno che ricevo da partiti e movimenti no vax, non avrei potuto contribuire positivamente alla discussione. Questa la dice tutta.
Ci sono stati altri atti di censura, tentativi di minacce verbali o fisiche?
C’è stata un’aggressione fisica a uno dei nostri candidati, Antonio Iracà, che si era recato al convegno di Moretuzzo e Speranza, quindi per l’appunto un convegno sulla sanità. Iracà aveva posto delle domande sui motivi della chiusura del pronto soccorso di Maniago sotto la giunta Serracchiani. Chiusura, quest’ultima, che non può essere mossa da logiche di risparmio (hanno dichiarato che sarebbero stati risparmiati 1.200.000 euro), visti gli 80 milioni di euro destinati, nello stesso anno, ad enti privati. A quel punto uno dei relatori si è alzato e gli ha messo le mani addosso, anche se l’intervento delle forze dell’ordine ha impedito che accadesse qualcosa di grave. Mi sto informando su altri eventuali casi di esclusione. Io ho saputo di questo convegno perché ho visto il volantino, sul quale ho letto di un dibattito tra candidati dal quale sono stata depennata. Se poi ne sono stati organizzati altri, questo non so dirglielo.
Alla luce di questi fatti, non vi sembra che il sistema sia difficilmente abbattibile se si continuano ad usare le sue armi, intese come elezioni, media mainstream e regole di ingaggio poste proprio a tutela di questo sistema di potere?
Sicuramente il sistema non si abbatte astenendosi. Entrare con un gruppo di consiglieri in Consiglio regionale, che quindi abbiano l’autorità, la forza e gli strumenti per poter denunciare determinati soprusi, sprechi, meccanismi antidemocratici o qualunque altra porcheria si faccia in Regione, è l’unico modo per avere una voce e un potere laddove le cose avvengono. Per questo secondo me l’astensionismo non è un’opzione. Vero è che il sistema tutela il sistema, però è anche vero che insieme si vince. Quando le persone si aggregano, si alleano e si riconoscono nelle stesse istanze, il popolo ottiene forza; bisogna unirlo e indurlo a riconoscersi nel nostro simbolo. Non andare a votare favorisce quel sistema che ha creato l’astensionismo, che secondo me è un esperimento sociale riuscito mediante il quale si è ottenuto che una grande percentuale di popolazione non si recasse più alle urne e che a decidere fossero persone corruttibili che votano per clientelismo e interessi di vario genere. A beneficiare dell’astensionismo è solo il potere che ben conosciamo, quindi gli stessi partiti che ci governano da ormai trent’anni.
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