Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, lunedì l’esercito sudcoreano ha sparato più di 100 colpi contro un drone nordcoreano che stava sconfinando, ma non è riuscito ad abbatterlo. Si stima che diversi veicoli aerei senza pilota (UAV) siano rimasti nello spazio aereo sudcoreano per sette ore. In totale, secondo Yonhap, l’esercito ha rilevato cinque droni nordcoreani, uno dei quali ha volato tra le città di Gimpo e Paju, a nord-ovest di Seoul, prima di spingersi fino alla parte settentrionale della capitale sudcoreana. Dopodiché il velivolo è tornato in Corea del Nord. Gli altri quattro droni erano attivi nell’area dell’isola di Ganghwa, più vicina al confine nordcoreano. L’incursione dei droni, che è stata denunciata da Seoul come una “evidente provocazione”, è avvenuta dopo le esercitazioni congiunte della scorsa settimana che hanno coinvolto aerei da guerra statunitensi e sudcoreani. La Corea del Nord ha ripetutamente affermato di considerare tali esercitazioni come una preparazione per un attacco ed è pronta a rispondere.
Un altro fronte caldo che, guarda caso, vede coinvolti i soliti Stati Uniti.
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