La banca centrale irachena ha annunciato l’intenzione di ricorrere alla valuta dello yuan nei suoi rapporti e scambi commerciali con la Cina.
La decisione giunge a seguito della visita a Washington di una delegazione irachena, partita con l’obiettivo di raggiungere un compromesso con i funzionari statunitensi in merito alle restrizioni imposte dalla Federal Reserve in materia di trasferimenti di denaro in dollari alle banche irachene col fine di ridurre il riciclaggio di denaro e il contrabbando di dollari in Iran e in altri paesi sottoposti a sanzioni.
I nuovi criteri del sistema di trasferimento globale hanno creato non poche difficoltà alle banche irachene e al completamento di numerosi trasferimenti giornalieri e hanno suscitato l’ira di alcune forze irachene, che hanno descritto le restrizioni statunitensi come un tentativo di ricatto e contrattazione con l’Iraq, fino a giungere alla richiesta al governo di Muhammad Shia al-Sudani di cercare un’alternativa per svincolarsi dal dominio assoluto del dollaro.
Mazhar Salih, consigliere del governo iracheno per gli affari finanziari, ha dichiarato che questo sarebbe il primo caso in cui le importazioni dalla Cina vengono finanziate in yuan, visto che finora lo scambio nel commercio estero era avvenuto solo in dollari.
Dopo l’Arabia Saudita, che aveva deciso di adottare lo yuan cinese al posto del dollaro nella vendita di petrolio, la vicenda dell’Iraq rappresenta l’ultimo fattore indicativo del ruolo crescente dello yuan a livello globale, con la tendenza cinese ad aprire gradualmente i suoi mercati finanziari, oltre alla diversificazione dei rapporti di alcuni paesi in valute estere, compresi i paesi del Golfo, per mantenere la stabilità della loro moneta.
Questa mossa era prevedibile da alcuni mesi, e la crisi del dollaro nei mercati locali contribuisce chiaramente ad accelerare l’adozione di un’alternativa.
La banca centrale dell’Iraq ha dichiarato che mira a rafforzare i saldi delle banche irachene che hanno conti con le banche cinesi nella valuta dello yuan.
Gli osservatori dicono che la tendenza dell’Iraq ad usare lo yuan con la Cina non significa che sta per abbandonare o sostituire il dollaro, in quanto non ha il lusso di farlo, soprattutto perché tutti i suoi rapporti sono in dollari, oltre al fatto che tutte le riserve di valuta estera irachene sono presso la Federal Reserve.
Al-Sudani ha detto durante quel vertice che è “un’opportunità per l’integrazione economica nella nostra regione rafforzando la cooperazione con la Cina”, osservando che l’Iraq ha “relazioni di lunga data con la Cina che hanno assunto una quantità crescente di interesse e di sviluppo negli ultimi anni a livello governativo e popolare.”
Gli analisti ritengono che l’economia globale stia tendendo alla diversificazione delle valute ufficiali per mitigare gli effetti collaterali causati dall’inflazione del dollaro sulle economie dei paesi, soprattutto dopo la decisione degli Stati Uniti di sostenere il dollaro internamente a discapito dell’estero, che ha generato perplessità in alcuni dei “partner” di Washington.
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