Emanuele Quarta
Avanti.it
Confesercenti lancia l’allarme: dal 2019 ad oggi si sono persi più di 57 mila negozi che hanno dovuto chiudere per la mancata capacità di far fronte alla nuova situazione economica italiana. A pesare sulle sorti dei negozi hanno pesato, in primis, le misure drastiche e dannose per fronteggiare la “pandemia” covid e l’aumento dell’inflazione unitamente al caro energia. Questi sono i dati che emergono da uno studio Ipsos commissionato da Confersecenti. Dallo studio emerge anche che a pesare sulla crisi dei negozi è senza ombra di dubbio il calo del potere d’acquisto degli italiani, che ha avuto un crollo di 14 miliardi negli ultimi 20 anni che, anche per questo, si rivolgono maggiormente al commercio online dove i giganti dell’e-commerce riescono ad operare con prezzi inferiori concorrenziali rispetto ai negozi. Confesercenti chiede al governo di realizzare tutta una serie di politiche economiche per invertire la tendenza, tra “sgravi fiscali per le piccole imprese con fatturato sotto i 400 milioni” e la riduzione del carico fiscale “che grava sui redditi delle famiglie” per far ripartire i consumi altrimenti “entro il 2030 perderemo altri 71 mila negozi, 18 negozi al giorno”.
La denuncia di Confesercenti mostra come in Italia negli ultimi 20 anni si siano attuate politiche volte all’impoverimento dei lavoratori che, di riflesso, ha portato alla scomparsa dei piccoli operatori del tessuto economico, divorati dai giganti delle multinazionali; è l’effetto della globalizzazione capitalistica, dove il pesce più grande divora i pesci più piccoli. Tuttavia, occorre ricordare come l’associazione dei negozianti ed esercenti non abbia finora mosso un dito, né speso una parola, contro tutte quelle politiche economiche – come i tagli alla spesa pubblica, i tagli dei salari, l’aumento dell’età pensionabile e la riduzione dell’importo pensionistico – che apparentemente sembravano non sfiorare la categoria; strano che Confesercenti non spieghi perché gli italiani hanno perso 14 miliardi del loro potere d’acquisto. Ad onor del vero, Confesercenti sembra chiedere l’elemosina al governo, piuttosto che schierarsi contro le politiche monetarie della BCE (che gravano più di ogni altro elemento sull’economia), sulla speculazione sull’energia e anche sul’ideologia green che sta scatenando la speculazione in tutti i settori dell’economia.
Lascia un commento