Si chiama Restrict act il disegno di legge presentato agli inizi di marzo al Congresso che colpisce gli utenti di reti private virtuali (VPN) negli Stati Uniti.
Finalità dell’atto è quella di “limitare l’emergere di minacce alla sicurezza che mettono a rischio la tecnologia dell’informazione e della comunicazione”. Il disegno di legge, inizialmente soprannominato TikTok Ban Bill, se fosse approvato mirerebbe a identificare “prodotti e servizi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che presentano rischi indebiti o inaccettabili”. Ciò potrebbe includere i servizi VPN, utilizzati legittimamente da coloro che vogliono mantenere le comunicazioni web in un certo livello di sicurezza o accedere a contenuti che potrebbero essere stati bloccati o censurati. Il disegno di legge ordina specificamente al segretario del commercio di “identificare, scoraggiare, interrompere, prevenire, proibire, indagare o mitigare in altro modo” i rischi per la sicurezza nazionale associati alla tecnologia legata a paesi avversari degli Stati Uniti. Vi è anche un lungo elenco di tecnologie di comunicazione che si intende esaminare. Questo include web hosting, servizi cloud, droni, applicazioni di pagamento, applicazioni di gioco, intelligenza artificiale ed e-commerce. I trasgressori rischierebbero di andare incontro a salatissime multe o a pene detentive: fino a un milione di dollari o 20 anni di carcere (o addirittura entrambi). Il presidente della Camera dei rappresentanti Kevin McCarthy ha affermato su Twitter: “È molto preoccupante che il CEO di TikTok non possa essere onesto e ammettere ciò che già sappiamo essere vero: la Cina ha accesso ai dati degli utenti di TikTok. La Camera avanzerà con la legislazione per proteggere gli americani dai tentacoli tecnologici del Partito comunista cinese”; perché in negli USA solo l’FBI può spiare i cittadini tramite Twitter.
Se approvata, la nuova legislazione concederà al governo degli Stati Uniti l’ampia facoltà di reprimere qualsiasi tecnologia e servizio che possa essere considerato una minaccia per la sicurezza nazionale, inclusa la tecnologia VPN. Gli oppositori del disegno di legge affermano che questo darà allo stato il potere di sorvegliare l’Internet e qualsiasi piattaforma ne faccia parte. Inoltre, qualcuno fa notare quanto la legislazione si avvicini a quella cinese e quanto nel mondo libero, di cui la Cina è nemico giurato, la censura la faccia da padrona.
jtt dice
Dichiarazione di indipendenza del cyberspazio
Governi del Mondo Industriale, stanchi giganti di carne e acciaio, io vengo dal Ciberspazio, la nuova sede della Mente. Per il bene del futuro, chiedo a voi del passato di lasciarci in pace. Non siete i benvenuti tra noi. Non avete sovranità là dove ci siamo riuniti.
Noi non abbiamo un governo eletto, e non abbiamo intenzione di averne, quindi mi rivolgo a voi con non più grande autorità che quella con cui la libertà stessa ha sempre parlato. Io dichiaro che lo spazio sociale globale che noi stiamo costruendo sarà naturalmente indipendente dalle tirannie che cercate di imporci. Non avete alcun diritto morale di governarci e non possedete alcuno strumento di costrizione che dobbiamo realmente temere.
I governi derivano i loro legittimi poteri dal consenso dei governati. Voi non avete mai richiesto ne’ ricevuto il nostro. Noi non vi abbiamo invitato. Voi non ci conoscete, e nemmeno conoscete il nostro mondo. Il Ciberspazio non si trova all’interno dei vostri confini. Non pensate di poterlo edificare, come se fosse un progetto di costruzione pubblica. Non potete. E’ un atto della natura e cresce da solo grazie alle nostre azioni collettive.
Non siete entrati nel nostro grande e comune dialogo, e non avete creato la ricchezza della nostra piazza. Non conoscete la nostra cultura, la nostra etica, o i codici non scritti che danno già alla nostra società più ordine di quello che potrebbe essere ottenuto con qualunque vostra imposizione.
Affermate che tra noi ci sono problemi che voi dovete risolvere. Voi usate questa affermazione come una scusa per invadere i nostri territori. La maggior parte di questi problemi non esiste. Dove ci sono conflitti reali, dove ci sono torti, li identificheremo e li affronteremo con i nostri mezzi. Stiamo creando il nostro Contratto Sociale. Questa autorità nascerà secondo le condizioni del nostro mondo, non quelle del vostro. Il nostro mondo è diverso.
Il Ciberspazio consiste in scambi, rapporti e pensiero stesso, disposti come una potente onda nella ragnatela delle nostre comunicazioni. Il nostro è un mondo che si trova dappertutto e da nessuna parte, ma non dove vivono i corpi.
Stiamo creando un mondo dove tutti possano entrare senza privilegi o pregiudizi basati su razza, potere economico, militare, o stato sociale.
Stiamo creando un mondo dove chiunque ovunque possa esprimere le proprie opinioni, non importa quanto singolari, senza paura di venire costretto al silenzio o al conformismo.
I vostri concetti legali di proprietà, espressione, identità, movimento e contesto non si applicano a noi. Sono basati sulla materia. Qui non c’e’ alcuna materia.
Le nostre identità non hanno corpi, quindi, al contrario di voi, noi non possiamo ricevere ordini tramite coercizione fisica. Crediamo che con l’etica, con l’illuminato interesse personale e con il benessere comune, il nostro governo emergerà. Le nostre identità potranno essere diffuse attraverso molte delle vostre giurisdizioni. La sola legge che tutte le nostre culture costituenti riconosceranno generalmente è la Regola Aurea. Speriamo di essere capaci di costruire le nostre soluzioni particolari su quella base. Ma non possiamo accettare le soluzioni che voi state tentando di imporre.
Negli Stati Uniti, avete creato una legge, il Telecommunications Reform Act, che rinnega la vostra stessa Costituzione ed è un insulto ai sogni di Jefferson, Washington, Mill, Madison, DeToqueville, e Brandeis. Questi sogni devono ora rinascere in noi.
Siete terrorizzati da vostri stessi figli, perché sono nativi in un mondo dove voi sarete sempre immigranti. Siccome ne avete paura, voi affidate alla vostra burocrazia la responsabilità di genitori che siete troppo codardi per affrontare. Nel nostro mondo, tutti i sentimenti e le espressioni di umanità, dall’avvilente all’angelico, sono parti di un tutto unico, il dialogo globale dei bit. Non possiamo separare l’aria soffocante dall’aria su cui si scaldano le ali.
In Cina, Germania, Francia, Russia, Singapore, Italia e negli Stati Uniti, state cercando di respingere il virus della libertà edificando posti di guardia alle frontiere del Ciberspazio. Questi potranno tenere fuori il contagio per un poco, ma non funzioneranno in un mondo che sarà presto soffocato dai media basati sui bit.
Le vostre industrie dell’informazione sempre più obsolete si perpetueranno proponendo leggi, in America e da ogni altra parte, che pretendono di possedere la parola stessa in tutto il mondo. Queste leggi dichiareranno che le idee sono un altro prodotto industriale, non più nobile della ghisa. Nel nostro mondo, qualunque cosa la mente umana possa creare può essere riprodotto e distribuito all’infinito senza alcun costo. Il trasferimento globale del pensiero non ha più bisogno delle vostre fabbriche per avvenire.
Questi provvedimenti sempre più ostili e coloniali ci mettono nella stessa posizione di quei precedenti amanti della libertà e dell’autodeterminazione che hanno dovuto rifiutare le autorità di poteri distanti e disinformati. Dobbiamo dichiarare le nostre identità virtuali immuni alla vostra sovranità, pur continuando a consentirvi di governare sui nostri corpi. Ci diffonderemo attraverso il Pianeta così che nessuno potrà arrestare i nostri pensieri.
Noi creeremo una civiltà della Mente nel Ciberspazio. Possa essa essere più umana e onesta del mondo che i vostri governi hanno prodotto in precedenza.
Davos, Confederazione Elvetica
8 Febbraio 1996
John Perry Barlow