Finalmente Elon Musk ce l’ha fatta. Neuralink, la sua azienda che si occupa della produzione di chip cerebrali, è riuscita ad ottenere il nulla-osta dalla FDA (Food and Drug Administration) statunitense per iniziare la sperimentazione del chip cerebrale sugli esseri umani. La Neuralink non è la prima azienda a ricevere questo speciale permesso, essendo stata anticipata – anche con un po’ di fastidio di Musk – dalla BlackRock Neurotech che già due settimane fa aveva ricevuto il parere positivo della FDA.
Neuralink, come le altre start-up del settore, ha come obiettivo lo sviluppo di chip da impiantare nel cervello umano per creare una interfaccia unica uomo-computer. Per adesso la sperimentazione sarà effettuata soltanto per sviluppare i chip con funzioni di ausilio per i soggetti disabili affetti da ciecità e sordità, problemi motori e anche depressione. Ma ovviamente Musk – notoriamente vicino alle idee transumaniste – non si vorrà fermare visto che lui stesso, già nel 2019, aveva predetto che a partire dal 2020 avrebbero cominciato con la sperimentazione umana di questi questi chip che Musk stesso considera fondamentali per permettere all’uomo di vivere in simbiosi con l’IA. Finora Neuralink ha sperimentato i chip sugli animali, un fatto che ha scatenato le ire degli animalisti e anche una indagine da parte del Congresso statunitense per violazione dei diritti degli animali e maltrattamento. Ma non solo, il dipartimento dei trasporti sta esaminando separatamente se Neuralink abbia trasportato illegalmente agenti patogeni pericolosi su chip rimossi dai cervelli di scimmia senza adeguate misure di contenimento. Neuralink è anche sotto inchiesta da parte dell’Ufficio dell’ispettore generale del dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti per potenziali violazioni del benessere degli animali.
Dunque, il processo di robotizzazione dell’uomo è stato sdoganato. Il metodo, chiaramente, è sempre lo stesso: viene individuato uno scopo benefico per la misura da adottare – come, ad esempio, il supporto per i disabili – in maniera tale da non destare sospetti e tranquillizzare la popolazione. Poi però, mentre si cerca di curare la depressione col chip, si scoprirà che con lo stesso chip si possono correggere i comportamenti ritenuti scomodi, come esprimere dissenso contro il potere; poi magari vorranno curare i comunisti, i novax, i negazionisti climatici, il tutto con un chip. Infine, ci legheranno ad un computer o ad una intelligenza artificiale per sempre, così da avere il pieno controllo dell’umanità in ogni suo aspetto: pensieri, parole e comportamenti.
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