Con lo scandalo Epstein che si allarga a sempre più importanti personalità e società, arriva intanto la prima condanna.
Ghislaine Maxwell è stata condannata a 20 anni per aver aiutato Jeffrey Epstein per le accuse che la vedono coinvolta in traffico sessuale di minori e adescamento di quattro ragazze per intrattenere rapporti sessuali col magnate, all’epoca dei fatti suo compagno, dal 1994 al 2004.
Nel suo intervento durante l’udienza di condanna, la donna aveva definito Epstein un uomo “manipolatore, astuto e controllante”, rammaricandosi di averlo incontrato e del dolore che le sue vittime hanno dovuto sperimentare riportando, secondo il giudice, dei “danni incalcolabili”.
Stando a quanto dichiarato dal giudice Alison Nathan, la Maxwell in realtà sembrerebbe non provare rimorso né accettare le proprie responsabilità, pur avendo partecipato attivamente al reclutamento e al traffico di ragazze, talvolta anche quattordicenni, affinché si abusasse di loro.
Bobbi Sternheim, avvocato di Ghislaine, ha dichiarato ai giornalisti che il responsabile effettivo dei fatti è ormai sfuggito dalle sue colpe, riferendosi al solo Epstein che è morto suicida nel 2019.
I legali della Maxwell avevano tentato di presentarla come quasi estranea alle vicende che la vedono coinvolta, nella speranza che le si facessero scontare non più di 5 anni, mentre i pubblici ministeri suggerivano una pena tra i 30 e i 55 anni di carcere.
Alla fine, martedì si è stabilito che la donna trascorrerà 20 anni in galera.
“Questa sentenza invia un forte messaggio che nessuno è al di sopra della legge e non è mai troppo tardi per la giustizia” ha dichiarato Damian Williams, procuratore federale di Manhattan.
Al tentativo della Maxwell di smarcarsi dalla sua colpevolezza, il giudice Nathan risponde che la donna non è stata punita al posto di Epstein, ma benché quest’ultimo abbia un ruolo di centralità nei crimini commessi non si può negare la collaborazione della sua ex fidanzata.
Annie Farmer, una delle vittime, nella sua testimonianza ha definito Ghislaine Maxwell una “figura centrale” negli abusi subiti, e si è detta orgogliosa di contribuire alla sua condanna.
Insieme ad Annie c’è Sarah Ransome, anche lei vittima del giro di prostituzione di Epstein, che in tribunale dichiara di essere in possesso di alcuni video di personalità importanti che abusavano dei minori. Tra questi, a detta della Ransom, figurerebbero anche Barack e Michelle Obama.
Ad oggi il numero dei nomi legati al caso Epstein tra autori, dipendenti e vittime, ammonta a 167 individui, che verranno resi pubblici nei prossimi mesi attraverso documenti del tribunale non secretati.
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