La realtà supera i complottismi. L’azienda americana BlackRock Neurotech ha impiantato chip nel cervello di migliaia di persone in quello che, per adesso, è soltanto un esperimento in laboratorio (e quindi loro delle cavie) che punta a rivoluzionare le cure della cecità, sordità, paralisi e depressione. Il progetto della BlackRock Neurotech – che in questo ha battuto sul tempo Neuralink di Elon Musk – prevede di impiantare il chip chiamato NeuroPort Array nel cervello di soggetti affetti da disabilità agli arti, cecità, sordità e anche depressione per permettere loro di interfacciarsi con computer e persino protesi robotiche collegate, grazie al chip, proprio al cervello riuscendo a ricevere gli impulsi cerebrali che “ordineranno” loro le azioni da svolgere. Siamo l’unica azienda con impianti BCI a cervello diretto negli esseri umani”, ha affermato Marcus Gerhardt, co-fondatore di Blackrock. “Con l’uso di impulsi cerebrali, i nostri array impiantati hanno consentito ai pazienti di collegarsi direttamente ai computer, controllare arti robotici e sedie a rotelle, giocare ai videogiochi e persino ripristinare la sensibilità”. L’obiettivo dell’azienda è l’approvazione definitiva della FDA per la commercializzazione del dispositivo. “I dispositivi BCI sono come l’equivalente dei peacemaker cardiaci. Il nostro obiettivo a lungo termine è che i nostri impianti siano ampiamente disponibili per le persone con paralisi come i pacemaker lo sono per quelli con problemi cardiaci”.
La notizia sembrerebbe positiva, vista la sua portata rivoluzionaria, soprattutto per chi ha difficoltà motorie. Tuttavia, dietro questa tecnologia nasconde un oscuro quanto fondamentale problema. Infatti, se con il chip cerebrale è possibile inviare impulsi dall’interno del cervello verso l’esterno, è pure vero che è possibile fare il contrario, cioè inviare impulsi dall’esterno verso l’interno. E infatti, i più grandi miliardari di questo pianeta – tra i quali Musk con Neuralink, Bill Gates con Gates Frountier e Jeff Bezos con la Bezos Expedition – stanno investendo ingenti somme nel settore che, come dice Christopher Moore, neuroscienziato e direttore associato del Carney Institute for Brain Science della Brown University, è in continua evoluzione, “Ogni giorno c’è qualche favolosa, nuova, potentissima intuizione”. Lo scienziato, sentito da Business Insider, spiega che con questa tecnologia è possibile dar vita a super soldati, controllare la depressione (o indurla?). Insomma, sarà possibile controllare la mente umana da remoto, quasi fosse un videogame con conseguenze terribili, soprattutto per il libero arbitrio che, ad oggi, distingue l’umanità dal resto del regno animale.
E come succede sempre, dietro la rivoluzione in apparenza positiva, quale possa essere nel campo medico l’impianto di un chip che aiuta i disabili, si nasconde il vero scopo della rivoluzione transumanista che vuole trasformare l’umanità in un ammasso di robot alle dirette dipendenze di un algoritmo controllato dai soliti pochi noti.
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