Il blocco dei paesi Brics ha ricevuto richieste di adesione da diciannove paesi. È quanto si apprende dalle dichiarazioni rilasciate da Anil Sooklal, ambasciatore del Sudafrica presso i BRICS. Il 2 e 3 giugno, i 5 paesi del blocco terranno un incontro in Sudafrica – paese che al momento detiene la presidenza di turno – e discuteranno proprio dell’eventuale allargamento dell’organizzazione. “Ciò che verrà discusso è l’espansione dei BRICS e le modalità di come ciò accadrà”, ha affermato. “Tredici Paesi hanno chiesto formalmente di aderire e altri sei hanno chiesto informalmente. Riceviamo richieste di adesione ogni giorno”. Sooklal ha anche fatto sapere che la riunione verterà anche su alcuni temi caldi, tra cui la drammatica situazione in Sudan per la quale al momento non si prospetta alcuna pacificazione fra le parti in conflitto.
La discussione sull’ingresso di nuovi paesi fu iniziata lo scorso anno dalla Cina durante la sua presidenza di turno al fine di dare maggior peso alla crescita della sua influenza diplomatica, soprattutto fra i paesi in via di sviluppo e soprattutto in seno alle Nazioni Unite. L’obiettivo della Cina – mai dichiarato, ma facilmente intuibile dalle sue mosse diplomatiche, come già visto con l’accordo raggiunto tra Arabia Saudita e Iran – è quello di ergersi come capofila, se non addirittura dominus, di tutti quei paesi emergenti che vogliono sottrarsi al dominio statunitense. L’allargamento dei BRICS, però, è vissuto con un certo tentennamento da parte degli altri paesi. Il loro timore è che nell’alleanza possano entrare paesi già fortemente sotto l’influenza di Pechino, fatto che accrescerebbe di molto la forza politica della Cina che già gode di una economia più grande e ricca di tutti gli altri paesi – Russia, India, Sud Africa e Brasile – messi insieme. Proprio Arabia Saudita e Iran – molto vicine a Pechino – sono due paesi che hanno chiesto formalmente di unirsi al gruppo BRICS, insieme a Indonesia, Argentina, Emirati Arabi Uniti, Egitto (direttamente coinvolta nei fatti in Sudan) e Algeria. Sooklal ha poi conferamto la richiesta, ancora non formalizzata, da parte di un paese dell’Africa orientale e di un paese dell’Africa occidentale.
Continua, dunque, l’allargamento dei BRICS in un’ottica di competizione capitalistica fra due blocchi – l’altro è quello occidentale capitanato dagli Stati Uniti – che finiranno per spartirsi il mondo in due parti, con buona pace di chi vede nei BRICS, soprattutto nella Cina, la prima linea di una rivoluzione socialista che al momento rimane soltanto un sogno di pochi. Al massimo potremo assistere allo scontro fra due blocchi imperialisti contrapposti negli interessi e nei metodi.
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