
Roberto Siconolfi
Avanti.it
Uno degli effetti più interessanti e notevoli del conflitto ad Est e del conseguente allontanamento della Russia dal “sistema” occidentale, è quello della fuga dalla stessa di numerose multinazionali.
È toccato all’Ikea, abbiamo avuto lo stop dei servizi Apple, Mastercard, Visa, e infine vanno via anche McDonald’s, KFC, Pizza Hut, Coca Cola, Pepsi Cola, Heineken e Carlsberg.
Dunque vengono toccati alcuni dei settori fondamentali del mondo occidental-globalistico, quello legato ai servizi tecnologici, di credito e di consumo.
Modelli ben precisi, con caratteristiche ben precise e che connaturano l’american way of life e il globalismo, con tutto il suo portato economico, finanziario, ideologico e para-religioso.
Non sappiamo tali multinazionali come saranno rimpiazzate, quello che è sicuro è che innanzitutto per il credito, quel mondo legato al superamento del contante, alla digitalizzazione del denaro, alla fluttuabilità del denaro e dell’idea stessa di denaro subisce uno stop.
Ma ancora, riguardo al consumo viene toccata con l’Ikea l’oggettistica, l’arredamento e quel sistema di produzione di beni in serie, massificato, uniformato.
Con Apple invece si ferma una delle principali multinazionali del digitale, con tutto l’immaginario che in questo momento storico porta con sé (transizione, società ipertecnologiche, transumanesimo, ecc.).
E poi il mondo dei fast food e del beverage, cavallo di battaglia dell’american way of life, marchiatura a fuoco delle varie e lontane zone del pianeta, laddove anche nell’Africa sub-sahariana, nel sud America, nelle isole polinesiane è possibile trovare i suddetti marchi, a sfregio delle identità locali.
Il modello di produzione di cibo in serie, massificato, industrializzato, da laboratorio oseremmo dire, ovvero “spazzatura”!
Non abbiamo ancora notizie a sufficienza sul se e come verranno convertiti tali servizi, non lanciamo previsioni entusiastiche e ci limitiamo ad analisi complessive dell’immaginario come quella sopraindicata.
Tuttavia da quanto accaduto per McDonald’s possiamo abbozzare una linea di tendenza.
La multinazionale del fast food è stata rilevata dall’imprenditore russo Aleksander Govor e ora si chiamerà Vksuni, che in russo significa “delizioso”.
Questo passaggio è per noi importante in quanto fa travisare una possibilità “autarchica” nella politica economica russa.
Il trasferimento di un’importante multinazionale nelle mani di un’impresa nazionale potrebbe far presagire un orientamento in questo senso, data la fuga delle suddette dal paese.
Da un punto di vista più complessivo potremmo inquadrare ciò nel passaggio di potere dal grande capitale multinazionale e allo stesso tempo apolide, produttivo ma nel senso di una produzione di massa, omologata e di scarsa qualità, verso il capitale produttivo nazionale, maggiormente identitario e dunque di qualità.
Certo la strada è lunga, ma un orientamento di questo genere provocherebbe sicuramente dei benefici, in ambito economico, sociale, politico e anche geopolitico.
Recidere il cordone con la piovra globalista, a partire proprio dal comparto della produzione economica, dell’offerta dei servizi e per quanto ne concerne gli aspetti culturali, sociologici e ideologici sopramenzionati: un grande vantaggio per la Russia e non solo.
Considerato che inevitabilmente, per l’allontanamento voluto dall’Occidente, essa ha dovuto rinsaldare ancor di più relazioni verso il mondo non a trazione USA (a partire dal gas, dalla moneta e dagli accordi di politica internazionale), in questo modo prende piede ulteriormente la prospettiva “multipolare”.
Avere una potenza come la Russia che comincia una politica di vera e propria “ripulitura” da quei circuiti economici e relativamente ideologici che permeano l’azione stessa del globalismo sui territori, è un passo decisivo e rappresenta anche una possibile strada per scenari politici di altro tipo.
Economie nazionali, identità nazionali, produzioni calibrate e qualitativamente migliori, accordi tra aree geopolitiche che abbiano tutte queste stesse caratteristiche in un’ottica multipolare: è questa la scommessa del futuro e del presente.
Benissimo se ne tornassero in America.
Complimenti alla Russia!